I Partigiani, il Fascismo, il Duce, il Piccolo Re

 

Hanno assassinato più italiani i partigiani comunisti nel 45/47 che il Fascismo in tutti i venticinque anni precedenti.
Per chi non lo sapesse, durante l’intero periodo fascista, i tribunali speciali politici emisero solo 42 condanne a morte di cui 31 eseguite. Ossia, meno condanne a morte di uno qualsiasi dei sedicenti “stati democratici”, tipo Francia e Gran Bretagna. Per non parlare degli USA.
Il “delitto Matteotti”, da decenni sbandierato come il biglietto da visita di un Fascismo violento e sanguinario, implacabile con i nemici e capace di ogni infamia, in realtà non venne commissionato dai vertici fascisti.
Matteotti aveva già fatto la sua denuncia in Parlamento contro i presunti brogli elettorali fascisti la settimana precedente il suo omicidio. Ucciderlo, sarebbe stato come chiudere la stalla dopo che i buoi erano già scappati. Mussolini può essere stato di tutto, ma di certo non era politicamente scemo. Si stava presentando negli ambienti che contano come il garante della legalità e dell’ordine e l’omicidio di un deputato del Regno lo avrebbe invece fatto identificare dalla gente e dalle classi borghesi come un comune gangster, indegno di qualsiasi fiducia.
Matteotti venne ucciso perché si apprestava a denunciare in aula, con tanto di documentazione, le tangenti sull’importazione di petrolio che il re ed il suo compare conte Ciano (il padre di Galeazzo) percepivano da anni, assai prima che il Fascismo prendesse il potere, frodando le casse dello Stato.
La monarchia non poteva assolutamente permettere di venir travolta da un simile scandalo e, quindi, Matteotti venne assassinato e i documenti sparirono assieme alla sua borsa.
Come era solito dire l’infallibile Sherlock Holmes, individuate il movente e troverete subito il colpevole.
Il “piccolo re” era assai più infame di quanto la storia ce l’abbia poi tramandato.
(al link l’ntervista a Matteo Matteotti, figlio di Giacomo, su La Storia Illustrata, n. 336, Novembre 1985, pagg. 54-61).
http://www.pionierieni.it/wp/wp-content/uploads/Laffare-Sinclair-ed-il-delitto-Matteotti.pdf

Pubblicato da hannibalector

"Nessuno è il mio nome: Nessuno mi chiamano mia madre e mio padre e tutti gli altri compagni"

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