Avercene, di “scheletri” così nell’armadio, eh!
A tutt’oggi è un gran bella signora.
Direi che ci si dovrebbe vergognare più di una minchiata come “Nonno Libero” che di aver ai tempi palpeggiato (sia pur per esigenze di copione) le gloriose rotondità della Edwige.
Inchino.
All’Edwige, evidentemente.
Certo. Sono d’accordo. Mi fa ridere che si possa passare impunemente dal palpeggiamento delle tette e del culo di Edwigiona nostra, alla sfrenata propaganda clerical-perbenista di Nonno Libero.
@–>Diego
Caro Diego, evidentemente, se in due commentatori siete incorsi nel medesimo equivoco, il mio post dev’essere mal formulato.
Il mio intento non era quello di vituperare la commediola erotica italica anni ’70, ma di sorridere sul fatto che il nostro Lino sia passato senza soluzione di continuità dal ruolo del tipico italiano di mezz’età perennemente assatanato ed erotomane, a quello del buon nonno di famiglia in un contesto cattolico-perbenista nazional-popolare, di cui quei filmetti di costume hanno rappresentato in fondo e magari del tutto involontariamente una velata critica.
Eh eh la Fenech…come scordarla!
Mi ricordo ancora le facce di Alvaro Vitali quando l’Edwigiona nostra si faceva la doccia. 🙂 🙂
Avercene, di “scheletri” così nell’armadio, eh!
A tutt’oggi è un gran bella signora.
Direi che ci si dovrebbe vergognare più di una minchiata come “Nonno Libero” che di aver ai tempi palpeggiato (sia pur per esigenze di copione) le gloriose rotondità della Edwige.
Inchino.
All’Edwige, evidentemente.
Certo. Sono d’accordo. Mi fa ridere che si possa passare impunemente dal palpeggiamento delle tette e del culo di Edwigiona nostra, alla sfrenata propaganda clerical-perbenista di Nonno Libero.
non erano malvagi molti di quei «Bmovie», lo stesso Banfi mostrava l’autentica verve dell’avanspettacolo, non credo che ci sia da vergognarsi
@–>Diego
Caro Diego, evidentemente, se in due commentatori siete incorsi nel medesimo equivoco, il mio post dev’essere mal formulato.
Il mio intento non era quello di vituperare la commediola erotica italica anni ’70, ma di sorridere sul fatto che il nostro Lino sia passato senza soluzione di continuità dal ruolo del tipico italiano di mezz’età perennemente assatanato ed erotomane, a quello del buon nonno di famiglia in un contesto cattolico-perbenista nazional-popolare, di cui quei filmetti di costume hanno rappresentato in fondo e magari del tutto involontariamente una velata critica.