PERCHE' L'ITALIA COME SISTEMA PAESE NON FUNZIONA PIU'

itaglia

Due sono i fattori che in via principale consentono a uno stato di funzionare: il prelievo tributario e l'amministrazione della giustizia. Un tempo, c'era anche la difesa dall'aggressione contro i pericoli esterni, ma, oggi, grazie a un lungo periodo di relativa pace tra le nazioni occidentali, questa esigenza risulta essere notevolmente affievolita.
Se esaminiamo come i due fattori che abbiamo testè citato si atteggiano in Italia, comprendiamo appieno perché la sensazione di ciascuno di noi è quella di vivere in un paese allo stremo.
Le aule giudiziarie sono intasate da milioni di processi pendenti, sia penali che civili; far valere le proprie ragioni è diventata una vera e propria anabasi per chiunque non disponga di amici potenti; l'ordine giudiziario è fortemente politicizzato, si atteggia a casta e non fornisce certo una generale impressione d'essere al di sopra delle parti e, dunque, vero organo di garanzia.
Il prelievo tributario, dal canto suo, risulta soffocante (il più pesante dell'intero mondo occidentale), iniquo (vengono colpiti prevalentemente i redditi da lavoro dipendente e la lotta all'evasione è caratterizzata da misure indegne d'uno stato di diritto, che finiscono molto spesso per colpire chi non evade affatto, piuttosto che il contrario) e la redistribuzione delle risorse acquisite risulta inefficace e in larga parte destinata ad alimentare le inefficienze congenite d'un sistema politico che, dal foraggiamento sistematico dei propri accoliti, trae la linfa indispensabile perché sopravviva, nonostante tutto. 

 

 

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