THERESE SALEMI

THERESE SALEMI

Therese Salemi

EPISODIO N. 1
Stamattina in Via Roma ho avuto un alterco con una donna che pensava di essere legittimata a prendere in braccio mia figlia per il solo fatto di avere un tasso di melanina simile a quello della sottoscritta. E lo stesso assurdo preconcetto (perché di questo si tratta) l’ha portata a definire sua figlia quattordicenne – presumibilmente già fragile, instabile e paranoica di suo come ogni adolescente che si rispetti – “scolorita”, solo perché di carnagione più chiara rispetto a lei.
EPISODIO N. 2
Ieri pomeriggio in Piazza Castello (territorio ormai sicuro alla stregua del Bronx alle 3 di notte) ho avuto una brutta esperienza con due venditori ambulanti che, dopo avermi fatto svariati apprezzamenti, si sono giustificati con un “Dai sorella”. Dopo la mia risposta pacata – “Sorella di sta minchia” – hanno smesso (chissà perché dopo dieci anni che vivono qui non capiscono ancora una cippa di italiano, ma le parolacce le sanno tutte a mena dito).
EPISODIO N. 3
Martedì ero in un bar e, nonostante fossi seduta in un tavolo all’aperto, ho dovuto cambiare posto perché c’era una signora – con velo integrale – la quale emanava un odore talmente forte che persino il suo burka avrebbe voluto chiedere asilo politico altrove (invece di continuare ad assumere ausiliari del traffico pronti a segnalare la minima infrazione, sarebbe il caso di iniziare a multare chi viola il Testo Unico della legge di pubblica sicurezza in materia di riconoscimento).
CONSIDERAZIONE PERSONALE
Il problema qui non é l’origine, né il colore della pelle, né quello degli occhi o dei capelli..ad assumere rilevanza sostanziale sono famiglia, educazione, forma mentis, istruzione e formazione – culturale e non solo – di un dato soggetto. E se il soggetto in questione decide di trasferirsi in Italia, è tenuto a rispettare le nostre regole, altrimenti fuori dalle scatole, come accade in Paesi quali Dubai, dove – a detta di una coppia di cari amici appena rientrati – basta sgarrare una volta per essere accompagnato in aeroporto.
Finché faremo i buonisti, per paura di essere additati come razzisti, non risolveremo niente.
TOGLIAMOCI UN SASSOLINO…
Vi siete mai chiesti perché non sono più andata in TV a parlare di razzismo, immigrazione e similari? Semplice…sono più fastidiosa della zanzara di Cruciani (non vi dico quante ospitate mi sono ‘improvvisamente’ saltate nell’ultimo anno(.
PERCHE’ un’italiana nera che dice le cose come stanno é più scomoda di un ago nel culo.
PERCHE’ hanno bisogno di convincerci che siamo un popolo di razzisti per continuare ad arricchirsi grazie all’immigrazione.
PERCHE’ l’Italia ha bisogno di vittime – come la Kyenge – e carnefici – come Salvini – per distoglierci dai reali problemi del Paese.

Pubblicato da hannibalector

"Nessuno è il mio nome: Nessuno mi chiamano mia madre e mio padre e tutti gli altri compagni"

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