VILLA PARADISO (FISCALE)

Villa Paradiso di Varazze

Scoprire gli altarini della Chiesa non è diffamazione (Articolo tratto dal sito UAAR)

Da che mon­do e mon­do si ha dif­fa­ma­zio­ne quan­do la no­ti­zia ri­fe­ri­ta dal pre­sun­to dif­fa­man­te, ve­ro­si­mil­men­te a mez­zo stam­pa ma an­che in di­scus­sio­ni pri­va­te, è fal­sa. An­che solo par­zial­men­te fal­sa, nel sen­so che po­treb­be es­se­re ba­sa­ta su dati veri ma ri­por­ta­ti se­con­do in­ter­pre­ta­zio­ni sog­get­ti­ve non sup­por­ta­te da ri­scon­tri og­get­ti­vi. Que­sto è quel­lo che dice il buon sen­so ed è an­che l’as­sun­to su cui si basa la cor­ren­te giu­ri­spru­den­za, an­che per­ché di­ver­sa­men­te ver­reb­be vio­la­to il prin­ci­pio co­sti­tu­zio­na­le del­la li­ber­tà di pa­ro­la e di stam­pa.

Non è evi­den­te­men­te del­lo stes­so av­vi­so il se­mi­na­rio del­la dio­ce­si di Ac­qui (AL), vi­sto che ave­va de­nun­cia­to il men­si­le fran­ce­sca­no Tem­pi di fra­ter­ni­tà per un ar­ti­co­lo, pub­bli­ca­to on­li­ne an­che dal sito Tru­cio­li sa­vo­ne­si, in cui ven­go­no ri­por­ta­te sul se­mi­na­rio no­ti­zie sì sco­mo­de, ma an­che sen­za dub­bio vere come sta­bi­li­to dal­lo stes­so Tri­bu­na­le, che ha ri­get­ta­to il ri­cor­so e ha per­fi­no con­dan­na­to il se­mi­na­rio al ri­sar­ci­men­to del­le spe­se le­ga­li af­fron­ta­te dal­la con­tro­par­te. In real­tà l’ar­ti­co­lo non ha nem­me­no toni di rim­pro­ve­ro, sem­mai esor­ta il ve­sco­vo di Ac­qui a pro­ce­de­re nel­la sua ope­ra di deo­pa­ciz­za­zio­ne già pub­bli­ciz­za­ta dal set­ti­ma­na­le Pa­no­ra­ma Eco­no­my. E nel far­lo met­te in luce al­cu­ne vi­cen­de a dir poco di­scu­ti­bi­li.

Og­get­to del­la con­tro­ver­sia è la splen­di­da Vil­la Pa­ra­di­so in quel di Va­raz­ze, im­mo­bi­le di pro­prie­tà del se­mi­na­rio ve­sco­vi­le uti­liz­za­to come strut­tu­ra ri­cet­ti­va di lus­so, do­ta­ta di par­co con pi­sci­na e cam­po da golf, il tut­to sen­za nes­su­na li­cen­za e sen­za nem­me­no pa­ga­re l’I­ci. Il Se­co­lo XIX ave­va pub­bli­ca­to un’in­chie­sta sul­l’a­no­ma­lo uti­liz­zo di quel­l’im­mo­bi­le, stuz­zi­can­do così i vi­gi­li ur­ba­ni di Va­raz­ze che nel giro di qual­che gior­no bus­sa­ro­no alla por­ta del re­sort con­te­stan­do, tra le al­tre cose, an­che il rea­to di abu­so edi­li­zio per aver tra­sfor­ma­to il sot­to­tet­to e fra­zio­na­to la vil­la in uni­tà abi­ta­ti­ve. Un to­ta­le di 5.000 euro di am­men­da. È lo stes­so quo­ti­dia­no a dar­ne no­ti­zia, in un ar­ti­co­lo in cui si fa ri­fe­ri­men­to an­che al pa­laz­zo del Se­mi­na­rio Mag­gio­re di Ac­qui dato in con­ces­sio­ne agli al­ber­ga­to­ri lo­ca­li per far­ne un ostel­lo con 40 ca­me­re. L’ar­ti­co­lo con­tie­ne an­che un’in­ter­vi­sta in cui il di­ret­to­re del se­mi­na­rio don Gia­co­mo Ro­ve­ra si di­fen­de dal­le ac­cu­se. O al­me­no ci pro­va.

 

Per il pre­te si trat­ta sem­pli­ce­men­te di sfrut­ta­re de­gli im­mo­bi­li che a cau­sa del calo vo­ca­zio­na­le sono ri­ma­sti so­stan­zial­men­te vuo­ti. Men­tre cer­chia­mo di ca­pi­re la pro­ve­nien­za del­lo stri­dio che si av­ver­te nel­l’a­ria pos­sia­mo, se le­ci­to, dare un sug­ge­ri­men­to per un pos­si­bi­le uti­liz­zo al­ter­na­ti­vo. Il suo più alto su­pe­rio­re, in­fat­ti, giu­sto po­chi mesi fa ave­va chie­sto che i con­ven­ti vuo­ti non ve­nis­se­ro uti­liz­za­ti per lu­cra­re ma ve­nis­se­ro im­pie­ga­ti per ac­co­glie­re i ri­fu­gia­ti, ma pare che quel­l’ap­pel­lo non ab­bia avu­to mol­to se­gui­to. Di­cia­mo pure che non ci ri­sul­ta­no si­mi­li cam­bi di de­sti­na­zio­ne fi­no­ra. In un si­mi­le con­te­sto la dio­ce­si di Ac­qui po­treb­be vo­ler­si di­stin­gue­re ade­guan­do­si, pro­ba­bil­men­te per pri­ma, al­l’ap­pel­lo pa­pa­le.

Ma tor­nia­mo alla vi­cen­da giu­di­zia­ria. Per il se­mi­na­rio chi ri­por­ta que­sti fat­ti, che sono tal­men­te veri al pun­to che ci sono per­fi­no ver­ba­li uf­fi­cia­li del­la po­li­zia mu­ni­ci­pa­le, dif­fa­ma. Deve trat­tar­si di un’in­ter­pre­ta­zio­ne inu­sua­le del mes­sag­gio evan­ge­li­co “non sap­pia la tua si­ni­stra ciò che fa la tua de­stra” (Mt 6,3). Dif­fa­ma­to­ri sono per­si­no gli av­ver­bi, e in­fat­ti il se­mi­na­rio con­te­sta al­l’ar­ti­co­li­sta di aver eti­chet­ta­to il man­ca­to ri­cor­so del co­mu­ne di Va­raz­ze con­tro la sen­ten­za del Giu­di­ce di Pace, che per in­ci­so ha re­spin­to la car­tel­la per il pa­ga­men­to del­l’I­ci non ver­sa­ta, con l’av­ver­bio “stra­na­men­te”. In ef­fet­ti un man­ca­to ri­cor­so da par­te di chi am­mi­ni­stra la cosa pub­bli­ca non può es­se­re con­si­de­ra­to stra­no, no, do­vreb­be es­se­re con­si­de­ra­to as­sur­do. E dif­fa­ma­to­rio è an­che l’a­ver det­to che Re­na­to Bo­no­ra, il ge­sto­re del re­sort, ri­sul­ta condan­nato per estor­sione e ban­ca­rot­ta frau­do­len­ta, e che quin­di la sua scel­ta è inop­por­tu­na per un ente re­li­gio­so.

Le mo­ti­va­zio­ni con cui il Tri­bu­na­le ha re­spin­to il ri­cor­so sono in­nan­zi­tut­to il fat­to che si trat­ta di no­ti­zie vere, e come già det­to lad­do­ve c’è ve­ri­tà non può es­ser­ci dif­fa­ma­zio­ne. Poi, nel­la sen­ten­za si pone l’ac­cen­to an­che sul di­rit­to di cro­na­ca lad­do­ve si leg­ge che “ogni cit­ta­di­no ita­lia­no cat­to­li­co ha in­te­res­se – e di­rit­to – ad es­se­re reso edot­to di come la Chie­sa ge­sti­sce ed uti­liz­za i beni di cui di­spo­ne”. For­tu­na­ta­men­te il te­sto non si fer­ma a que­sto pun­to ma con­ti­nua: “an­che in­di­pen­den­te­men­te, poi, dal cre­do re­li­gio­so, la Chie­sa è una isti­tu­zio­ne la cui ri­le­van­za pub­bli­ca è im­pre­scin­di­bi­le, ciò da cui con­se­gue l’in­te­res­se pub­bli­co del­le no­ti­zie che ne ri­guar­da­no le at­ti­vi­tà isti­tu­zio­na­li”. Per­ché è giu­sto dire che i cat­to­li­ci, a mag­gior ra­gio­ne in quan­to tali, de­vo­no co­no­sce­re le at­ti­vi­tà del­l’or­ga­niz­za­zio­ne di cui fan­no par­te, pur­ché si am­met­ta an­che che in for­za del­la di­men­sio­ne pub­bli­ca del­la Chie­sa, an­che e in quan­to de­sti­na­ta­ria di ri­sor­se sta­ta­li, tale di­rit­to ce l’ha an­che chi cat­to­li­co non è. O non è più.

La re­da­zio­ne

Pubblicato da hannibalector

"Nessuno è il mio nome: Nessuno mi chiamano mia madre e mio padre e tutti gli altri compagni"

4 Risposte a “VILLA PARADISO (FISCALE)”

  1. “Sono circondato da preti che ripetono incessantemente che il loro regno non è in questo mondo, eppure allungano le mani su tutto quello che possono prendere.”

    Napoleone Bonaparte

    1. “Prete. Gentiluomo che sostiene di conoscere la giusta direzione per raggiungere il Paradiso, e pretende di estorcerci un pedaggio per quel tratto di strada.”
      Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911

  2. Fratelli in Cristo,
    il concetto di falso dal punti di vista cristiano è completamente differente: falso è tutto ciò che non è riferito dalle Sacre Scritture. avete mai letto nella bibbia qualcosa sui resort, sugli abusi edilizi e sui campi da golf? un ricco non andrà nel regno dei cieli fintanto che il cammello non passerà dalla cruna di un ago, non bisogna mercanteggiare nel tempio senno il flgliolo cappellone si incazza e spacca tutto, ma nulla è scritto sul divieto a trasformare il tempio in mercato o campo da golf (basta che non sia contemporaneamente tempio e campo anche perchè le palline potrebbero rompere qualche vetrata); posso farci giocare il ricco che, è parola del Signore, non andrà in paradiso (a meni che non paghi in anticipo tante belle messe in suffragio, è parola del Papa).
    Le scritture non dicono nulla per vietare ciò che è stato fatto e quindi semplicemente parlarne fuori dal segreto della confessione è diffamazione (la famosa frase di Paolo “date a Cesare quel che è di Cesare” è stata fraintesa nei secoli! lui si riferiva solo a Cesare e ai suoi omonimi: sicuramente Previti avrà avuto una bella iscrizione gratuita al golf club). il bravo sacerdote avrebbe dovuto ricorrere ad un tribunale ecclesiastico e l’avrebbero assolto!
    benedittanza!

    ps: su RC la risposta esegetica per la tua amica

    1. Venerabile fratello in Cristo Tancredi, le tue sagge parole ispirate dal Signore illuminano ogni volta il nostro cammino.
      Non disse forse Gesù: “Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. 26 Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».(Mt, 7).
      E questo brano non va forse letto come un invito a lottizzare, costruire e vendere?
      Or dunque benedetto è dal Verbo di Dio il sacro talento del saper speculare in edilizia, e non va denigrato il fratello che ci si dedica, poiché in verità vi dico che egli agisce nel nome del Signore.
      Penitenziagite.

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