51 Risposte a “TROVA LE DIFFERENZE 2”

  1. Il senso del quesito sarebbe in realtà questo: “perchè non un normale gessato blu come tutti gli uomini d’affari o gli altri capi di stato?”

  2. perche’ e’ giusto che le tradizioni non vengano appiattite e omologate.. anche sul piano estetico..

    poi il vestito di un ecclesiastico ha un senso anche come “segnale” della sua presenza nel mondo, nella societa’ per mettersi a disposizione degli altri.. un po’ come quando ci guardiamo intorno perche’ ci occorre un poliziotto e lo riconosciamo dalla divisa..

    oltre a questo un ecclesiastico porta, nella sua “divisa”, una serie di simboli che funzionano come rituali, ovvero che in qualche modo introducono nell’atmosfera spirituale..

    insomma si puo’ discutere di molte cose, io per esempio penso che uno spiritualista (e non solo) dovrebbe evitare il piu’ possibile di fare violenza, e quindi disapproverei le scarpe di pelle (insieme ovviamente all’alimentazione carnea).. pero’ non si puo’, a mio parere, togliere all’ecclestiastico la caratteristica dell’abito talare, sacro o che dir si voglia…

  3. Rispetto le opinioni altrui, ma dal mio (modestissimo) punto di vista la cosa si risolve in uno spettacolo per turisti, come gli sbandieratori del palio o l’insediamento dei capitani a San Marino oppure le riproposizioni in costume dei tornei medievali. Si tratta d’orpelli che con la fede e il suo presumibile senso profondo c’entrano veramente poco …

  4. il tuo parere e’ lecitissimo.. pero’ confina, a mio parere, la fede e la spiritualita’ in un mondo tutto astratto, tutto cerebrale, senza estetica, senza rito, senza bellezza e quindi senza vita…

  5. Condivido tutto, tranne quel “senza bellezza e senza vita”. Un conto è la vera bellezza, quella a cui si accede tramite un “godimento estetico” (in proposito, vedi ad esempio U. Eco), il quale è un atto profondo del pensiero sublimante; altra è il “trash”, che si basa solo sull’esteriorità più pacchiana ….

  6. Neeee Lector…il Papa in gessato blu??!!!!….perl’amordiDio!

    Lascialo nelle sue vesti tradizionali, almeno quelle per favore.

  7. @–>Isvari

    Vabbè, dai ….

    Però bisogna che ammettiate che questo papa è completamente privo di senso del ridicolo …non sarà neanche colpa sua, ma che si trovi un consulente d’immagine, diamine!

  8. Le differenze ci sono, dal punto di vista mediatico vengono percepite diversamente.

    Secondo il Washington Post mantelline in velluto rosso carmino, mitrie,mozzette, abiti riccamente ornati con pizzi, trine e pellicce ( vere! sig, sig) sono abiti da vero conservatore, intravedono il sogno di riportare il cattolicesimo indietro nel tempo. Quelli di Otelma, banalmente, possono strappare un sorriso, forse anche di compatimento…

  9. a me viene solo in mente la favola dei vestiti nuovi dell’imperatore (cfr.) e rido :-)))

    ciao e complimenti sempre

    meditapartenze

  10. Credo che il mago Otelma abbia uno stipendio mensile senz’altro più alto del papa. Inoltre è proprietario delle sue vesti sacre, mentre il papa, come certo sai, no. Infine mi pare di ricordare che quello che fa il papa abbia insegnato all’università e scritto libri di teologia, Otelma è una star televisiva. Il primo però ha un seguito molto più vasto. Ma forse perchè è più bravo a fare i giochi di prestigio…

  11. @–>Psicovirgilio

    In via pregiudiziale, ricambio il benvenuto.

    Non si tratta d’una contestazione rivolta specificamente a Joseph Ratzinger, al di fuori del suo ruolo d’immedesimazione organica, bensì a tutto il “trash” a cui Santa Romana Chiesa non riesce tutt’oggi a rinunciare e che va dai paramenti “old fashioned”, alla miracolistica, finanche a certi culti esoterici piuttosto risibili e di dubbio gusto (miracolo di S. Gennaro in testa). Pretendere d’essere considerati interlocutori credibili, alla pari di chi si occupa – che ne so – di fisica delle particelle, senza lasciarsi alle spalle simile parafernalia, mi lascia oltremodo perplesso.

  12. lector.. e’ un trucco… non puoi chiedere ad una religione di non essere piu’ una religione per essere un interlocutore serio..

    cosa me ne faccio di una religione impeccabile nel suo gessato blu’, ma completamente spogliata di tutta la sua essenza, che e’ anche la ritualita’, l’immagine, il simbolo..

    non puoi dire ad una donna di tagliarsi le tette per poter parlare al pari con un’uomo.. (che poi e’ una cosa simile a cio’ che fanno i talebani imponendo il burqa)

  13. probabilmente no…

    se come dicono i vangeli non era un ecclesiastico, si vestiva da persona comune.. Pero’, se non sbaglio, vestiva con una certa qualita’ dato che dopo la sua morte mi sembra che qualcuno si spartisca alcune sue vesti di valore…

    qualcuno mi corregga se ho preso un abbaglio..

  14. Sì, anche a me sembra plausibile che il suo look fosse più pauperistico (e quindi più in linea con la dottrina, no?). Almeno, così mi dicevano.

  15. Quello delle vesti di valore, spartite tra i soldati, in realtà è un particolare ermeneutico e filologico che m’era sfuggito.

    Yaso, una religione non deve attirare proseliti in quanto fenomeno da baraccone. Tutto quello che tu dici, mi sta bene sotto un profilo folcloristico, ma non ha nulla a che vedere con la fede quale proposta “alternativa” a un vivere sociale che percepiamo non essere il migliore tra i molti possibili. Affinché detto vivere “antagonista” possa essere utilmente “esplorato”, la religione dovrà proporsi finalmente come applicazione intellettuale e non come apparato mediatico per la circuizione a livello industriale d’incapaci.

  16. vardebadian:

    ===Sì, anche a me sembra plausibile che il suo look fosse più pauperistico (e quindi più in linea con la dottrina, no?). Almeno, così mi dicevano.==

    non direi che Cristo si vestisse da povero, sicuramente non si vestiva da ecclesiastico..

    Chiarisco comunque che non sono un sostenitore dell’abito ricco per l’ecclesiastico… nella “storia” mia anche il massimo dei maestri si veste con due semplici pezze di stoffa drappeggiate …

    lector:

    ==Yaso, una religione non deve attirare proseliti in quanto fenomeno da baraccone.==

    il fatto che tu ritenga certe cose “esteriorita’”, “coreografia”, “baraccone” e’ sulla base di un giudizio tuo… che io considero ovviamente rispettabile ma grossolano e svilente per la religione stessa..

    ==Tutto quello che tu dici, mi sta bene sotto un profilo folcloristico, ma non ha nulla a che vedere con la fede quale proposta “alternativa” a un vivere sociale che percepiamo non essere il migliore tra i molti possibili.===

    il problema e’ che la religione non vuole essere solo una fonte di miglior convivenza,, io per esempio, se fossi sicuro che si riducesse solo a questo, me ne fregherei totalmente..

    La religione vede la buona convinvenza come un trampolino di lancio per altri obbiettivi.. e questi obbiettivi sono da perseguire anche attraverso, per esempio, il rito

    ===Affinché detto vivere “antagonista” possa essere utilmente “esplorato”, la religione dovrà proporsi finalmente come applicazione intellettuale==

    a me sembra in genere che sia cosi’…. sei tu che non devi usare come facile pretesto di critica il fatto che un prete si vesta differente dal docente universitario..

    ribadendo che non sono cattolico.. ribadendo che le scarpette rosse di pelle sono una grossa defaillance in termini di pacificita’… ribadendo che il vestito dell’ecclesiastico puo’ fare il suo lavoro anche se e’ povero.. Io quando mi vesto da “bramino” nelle “feste comandate” o in india o per qualcosa di “ufficiale”.. forse indosso cinque euro complessivi di roba, ma forse molto meno…

    🙂

  17. Però la scelta è interessante, non vi pare? Perché, nel corso di tutta la sua tradizione, la Chiesa ha deciso di mantenere i costumi medioevali e non, ad esempio, quelli del IV secolo, più sobri e vicini alla “moda” di Cristo?

  18. “…ribadendo che il vestito dell’ecclesiastico puo’ fare il suo lavoro anche se e’ povero…”

    Per una religione che esalta la povertà quale passepartout per il regno dei cieli, il fatto d’essere effettivamente povero tra i poveri diviene un obbligo e non un’evenienza meramente accidentale …

  19. dipende sempre.. perche’ in generale non si puo’ negare al discepolo la possibilita’ di onorare il maestro.. Vedi la maddalena che “spreca” un costoso unguento per onorare Gesu’…

    Quindi fai bene ad esortare ad una proporzione, a criticare se il maestro o l’ecclesiastico, a forza di regali, perde la sua integrita’, ma, come sopra, non puoi ridurre la spiritualita’ ad un mezzo di giustizia sociale..

    Sempre pensando al fatto che non mi verrebbe mai in mente di regalare ai miei maestri, scarpe di prada e abiti di broccato.. tanto per chiarire..

    🙂

  20. Non riduco la spiritualità a un mezzo di giustizia sociale, bensì a proposta deterministica qualificante un diverso vivere sociale. In questo modo, la dialettica si sposterebbe ragionevolmente a un confronto costruttivo tra determinismo e antideterminismo, senza le devianti sovrastrutture con le quali troppe religioni mascherano abilmente la loro incapacità di fornire risposte coerenti.

  21. il fatto e’ che, come ripeto, per la spiritualita’ il “sociale” non e’ il top degli obbiettivi..

    Quando Giuda, correttamente, da filantropo, redarguisce la Maddalena perche’ l’unguento che lei stava cospargendo sui piedi di Cristo poteva essere stato venduto per aiutare i poveri… Cristo non concorda e dice che “i poveri li avrete sempre con voi”..

    Per cui la spiritualita’ propone, accanto alla filantropia e all’ecologia di tipo “terrestre”, anche una filantropia ed ecologia superiori raggiunti attraverso l’amore per quel Dio che, per la religione, e’ causa di tutte le cause e quindi fonte universale di armonia…

    e questa e’ una risposta “coerente” per qualcosa che si possa definire “spiritualita’”.. diversamente sarebbe qualcosa di meraviglioso ma si tratterebbe di filantropia “convenzionale”

    ripeto.. se non sei religioso e’ chiaro che ti sembrerebbe piu’ valevole una religione innocuamente adeguata agli standard di una normale iniziativa benefica, sociale, ecologica, politica, scientifica… ma per chi e’ religioso non e’ cosi’, gli scopi di una forma di spiritualita’ sono altri..

  22. Molto probabilmente, la mia assoluta indifferenza nei confronti del trascendente, m’impedisce di cogliere nella loro essenza gli aspetti che continui a ribadirmi.

    I miei ragionamenti si basano infatti sull’assunto che gli uomini dovrebbero imparare a vivere “etsi Deus non daretur”.

  23. ===Molto probabilmente, la mia assoluta indifferenza nei confronti del trascendente, m’impedisce di cogliere nella loro essenza gli aspetti che continui a ribadirmi.==

    e’ tutto qui’… e’ come se tu volessi che un’automobile si fermasse e venisse usata come un bel divano, mentre per me il fatto che abbia poltrone comode serve per fare qualcos’altro.. ovvero viaggiare…

    ===I miei ragionamenti si basano infatti sull’assunto che gli uomini dovrebbero imparare a vivere “etsi Deus non daretur”.==

    questo lo condivido… anche perche’ la spiritualita’, ad un certo stadio, porta a voler servire Dio.. non a sfruttarlo per aggiustare le faccende del mondo..

    ed e’ un principio accettato come il “top” da almeno un miliardo di religiosi al mondo.. e un po’ piu’ celato nelle dottrine di tutti gli altri…

    per dirti che spesso conoscere fa evitare il confliggere.. 😉

  24. oppila, scrivendo veloce ho saltato la “o” di otelma. ma ratzinger al contrario cosa diventa invece? regniztar… bah, meglio otelma.

  25. Siete fuoristrada, secondo me. In un’organizzazione potente come la Chiesa nulla è casuale, ed è proprio il caso di dire che l’abito fa il monaco. Prendiamo ad esempio la talare. E’ stata mutuata dai sacerdoti ebraici, ma adottata con colori diversi, a seconda della gerarchia. Attenzione: gerarchia. Secondo voi è una parola che si abbina bene con l’uguaglianza? Bah… Mi direte che si tratta di una gerarchia culturale. Ma è vero? Il fatto che Benedetto XVI abbia riesumato la mozzetta bordata di ermellino (vezzo risalente al basso medioevo che si stava abbandonando) è significativo. Parliamo di simboli e della necessità di racchiudere un significato in un simbolo. La tiara ha origine pagana. Assira, per essere precisi. Quale significato vuole trasmettere, un religioso, indossando un simbolo pagano? Ribadire che il cristianesimo è un grande sincretismo? Oppure ricordare la sopraffazione culturale e l’assorbimento delle altre religioni avversarie…

    La mitria? Babilonese (Mitra ti dice niente, Yaso? Mi pare sia una divinità molto importante nei Veda. Pensa che ci è mancato poco che il mitraismo diventasse religione di stato al posto del cristianesimo. Poi è andata diversamente. Sarà una coincidenza che il diavolo, nell’iconografia di quel periodo, assumesse le sembianze di Mitra?). Senza perderci nel mare di aneddoti che sta dietro ai gioielli (anello papale, croce d’oro ecc..) possiamo tutti ammettere, senza giudizi morali, per carità, che i simboli di cui stiamo parlando hanno un significato storico, prima che religioso. Siete d’accordo?

  26. vardebadian

    ===Mitra ti dice niente, Yaso? Mi pare sia una divinità molto importante nei Veda==

    Mitra e’ una divinita’ mi sembra persiana.. in ogni caso con i Veda non c’entra niente..

    Ovviamente si potranno forse trovare parallelismi, io non ne so molto.. ma non e’ “Veda”..

    ==Siete d’accordo?==

    su cosa? che l’abbigliamento talare e’ una forma di comunicazione?

    certo che si..

    se no che senso avrebbe?

  27. Se mi permettete dico che Mitra è uno tra i 33 milioni di Deva (principali) che “gestisce” l’evacuazione nel corpo.

    Ministro dall’incarico “speciale”:)

  28. beh…

    ci sono questi due “Mitra”.. uno e’ il messia di questa religione antica persiana che rischiava di diventare importante come l’odierno cristianesimo..

    uno e’ il “Mitra” vedico che e’ una figura direi relativamente marginale..

    poi se qualcuno ci ha visto un parallelismo, benissimo, l’avevo messo come possibile pure io.. ma il Mitra, quello del quale tu stavi parlando, non e’ una figura, di per se, vedica “molto importante..” come affermavi tu.. come non e’ vedico Giove anche se si puo’ dire che per certi versi coincide con Indra..

    🙂

    .. poi se a scuola danno una buona merenda e a ginnastica si puo’ giocare a calcio ci ritorno pure volentieri

  29. E va bene, te la concedo. Però ti devi impegnare di più. 6-

    (l’abbigliamento talare è una forma di comunicazione, ma secondo non religiosa, bensì storica)

  30. ===E va bene, te la concedo. Però ti devi impegnare di più. 6- ==

    grazie.. ma in realta’ ero venuto per darti ragione al 100%

    una “ode” o “preghiera” molto diffusa fra “noialtri” dice pressappoco che vogliamo essere scolaretti per l’eternita’..

    “janme.. janme.. prahbhu sei..”

    “vita dopo vita mi sarai sempre maestro..”

    ciao bello!!! un abbraccio!!

    🙂

  31. Ma che a scuola Varde!….anche se Mitra esiste nei Veda (te l’ho scritto, solo i Deva principali sono 33 milioni), non è che nessuno lo adora……ripeto, anche se ha una funzione importante come quella di farci espellere ogni mattina “gli scarti corporei”, nessuno gli viene in mente di adorarlo.

    Si sa che c’è, è uno dei tanti, è un informazione data così en-passan nello Srimad Bhagavatam….non vale il non ricordarlo un 6-!

    Dammi retta:)

    Vedrai che il -Deva dei samosa- Yasodanandana se lo ricorda:)))…ehhehhe

  32. Guardate che la cacca è la colonna fondamentale di tutta la biomassa. Senza la cacca nessuno di noi esisterebbe. Dovreste adorare il buon vecchio Mitra.

  33. ==Guardate che la cacca è la colonna fondamentale di tutta la biomassa==

    ecco perche’ mi piace la spiritualita’.. per vedere se si puo’ uscire da tutta ‘sta m….

    🙂

    😀

  34. Varde

    io soffro di colite, adoralo te Mitra sennò io rischio di “estinguermi” prima del dovuto:)….

    Yasodanandana

    scusa se io contribuisco (vedi sopra) piu volte al giorno a tutta ‘sta…..:))

    Mamma mia ragazzi!

    In che argomentino carino ci siamo incanalati!…..:O

  35. Mi spiace Isvari, non volevo toccare un tasto dolente…

    Yado, mi hai fatto venire in mente una somiglianza interessante tra i due argomenti:

    escatologia = riflessione sul destino ultimo dell’uomo

    scatologia = trattazione di argomenti riguardanti gli escrementi

    … c’è solo una lettera di differenza!

  36. ==Yado, mi hai fatto venire in mente una somiglianza interessante tra i due argomenti:

    escatologia = riflessione sul destino ultimo dell’uomo

    scatologia = trattazione di argomenti riguardanti gli escrementi

    … c’è solo una lettera di differenza!==

    non mi viene alcuna battuta altrettanto buffa..

    🙂

  37. Bhà…
    Quel pazzo fanatico secondo me ha venduto l'anima al demonio…
    "Scherza con i fanti…. e lascia stare i Santi" !

  38. #50  06 Aprile 2011 – 23:09

     

    Bhà…
    Quel pazzo fanatico secondo me ha venduto l'anima al demonio…
    "Scherza con i fanti…. e lascia stare i Santi" !

    " Ai ragione, lasciamo,   i santi…" ci inculerebbereo con tutto il cucuzzaro !"

    Anche per che, de aninime ne son rimaste ben poche !!!

    Son rimaste, supperpiù, poche pecore a pecorina…che ce voifà?

    Prima o poi alla pecorina " ci anderai ".

    Complimenti!

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