TIMEO DANAOS ET DONA FERENTES

JackInTheBoxSE C’E’ UNA COSA CHE MI FA INCAZZARE, SONO GLI ATEI DI POTERE CHE SI GIUSTIFICANO, NEI LORO DIALOGHI CON LE GERARCHIE ECCLESIASTICHE, PREMETTENDO LA FORMULA DI RITO "NON HO IL DONO DELLA FEDE".

COME SE, "AVERE LA FEDE", FOSSE UN BENEFICIO CHE PONGA AUTOMATICAMENTE L’INTERLOCUTORE AD UN LIVELLO SUPERIORE RISPETTO A CHI, POVERETTO LUI, NON CE L’ABBIA, PIUTTOSTO CHE IL CONTRARIO.

16 Risposte a “TIMEO DANAOS ET DONA FERENTES”

  1. d’altra parte, essendo la religio instrumentum regni… chi regna in qualche modo la deve praticare, o giustificarsi di non farlo…

    meditapartenze

  2. Lo dico anch’io, non tanto per giustificarmi quanto per non escludere che un giorno chissà. In effetti persone a me molto vicine (ehm, mio padre) ecco, pare abbiano avuto il dono della fede in tarda età.

    Spero di non cascarci anch’io, ma non si sa mai.

    Di solito “dono” non lo dico, però.

  3. E’ un retaggio culturale che bisogna sforzarsi di modificare. Io rispetto le persone, in quanto esseri umani, ma non accetto di porre le mie idee su di un piano subordinato rispetto alle loro convinzioni che, per me, sono quanto di più privo di senso ci possa in effetti essere.

    E’ come il concetto di peccato: te lo hanno talmente inculcato sin dalla prima infanzia che, ancora oggi, è richiesto uno sforzo mentale non indifferente per non effettuare un’associazione automatica tra comportamento socialmente negativo e il concetto di colpa metafisica.

  4. ===COME SE, “AVERE LA FEDE”, FOSSE UN BENEFICIO CHE PONGA AUTOMATICAMENTE L’INTERLOCUTORE AD UN LIVELLO SUPERIORE RISPETTO A CHI, POVERETTO LUI, NON CE L’ABBIA, PIUTTOSTO CHE IL CONTRARIO.====

    credere categoricamente in Dio o credere categoricamente che non esista sono entrambe posizioni caratterizzate dal fideismo e dal sentimentalismo.. e dalla mitomania… 😉

    il fedele religioso ha il vantaggio di stare a contatto con i praticanti, ovvero gente che in un modo o nell’altro tenta di implementare un metodo di sperimentazione su se stessi per la scoperta di eventuali verita’ trascendenti…

    quindi ribadisco… atei e fedeli stanno sulla stessa barca, ovvero quella dell’irrazionalita’..

    ma gli atei stanno messi peggio, dato che sono piu’ lontani da situazioni “sperimentali” che potrebbero ispirarli ad emanciparsi allo stato di ricercatori..

  5. P.S.

    E’ chi sostiene l’esistenza di qualcosa, che deve provarlo, non il contrario: “iudex, secundum alligata et probata decidere debet!”

  6. Il problema è la parola “dono” che esclude la fede dalla ricerca e dalla pratica. Ciò pone l’ateo, ma anche spesso il semplice laico, fuori dal discorso religioso.

    E’ quindi una frase che sottolinea il distacco, il differente livello dialogico.

    Il giudice è poi terzo, e così dovrebbe essere quindi il laico, tanto sul coniglio Harvey che su Dio non ci sono prove nè che esiste nè che non esiste.

    L’unica è cercare la verità senza pregiudizio.

  7. lector

    ==Sullo stesso presupposto, diresti che chi crede nel coniglio Harvey e chi non ci crede sono entrambi fideisti.==

    trovo in effetti “malato” tutto questo volersi impostare su delle credenze.. Cos’e’ il “coniglio Harvey”, e’ qualcosa che se esistesse potrebbe soddisfare i miei bisogni? aprirmi nuovi orizzonti? e’ possibile o no rendersi realmente conto se si tratta di fantasia o realta’? non sarebbe possibile approcciare la faccenda in questo modo invece che fare buffe classifiche su quale sia la creduloneria piu’ sostenibile?

    ====E’ chi sostiene l’esistenza di qualcosa, che deve provarlo, non il contrario====

    concordo… ma sono problemi del fedele e non del ricercatore.. Io, per esempio, non ti raccomanderei mai di credere in Dio, semmai ti suggerirei di fare delle pratiche e dei cambi di etica abbastanza sicuro che se facessi tutto correttamente ne sentiresti, in relativamente breve tempo, beneficio, apertura, speranza….

  8. @–>Yaso

    La tua concezione si avvicina molto a quella del filosofo pragmatico William james, il quale affermava che “non possiamo respingere alcuna ipotesi se ne derivano conseguenze utili alla vita”, derivandone consequenzialmente che “se l’ipotesi di Dio opera in maniera soddisfacente nel più largo senso della parola, essa è vera”. E’ quello che, per l’appunto, si definisce un approccio pragmatico alla religione. La suora Nihilalieno, sosteneva una tesi simile, in questo suo post. Ti suggerisco di dare un’occhiata in proposito al commento n. 15 di Marmulak.

  9. ==La tua concezione si avvicina molto a quella del filosofo pragmatico William james, il quale affermava che “non possiamo respingere alcuna ipotesi se ne derivano conseguenze utili alla vita”, derivandone consequenzialmente che “se l’ipotesi di Dio opera in maniera soddisfacente nel più largo senso della parola, essa è vera”==

    quindi non mi ci avvicino per niente.. dato che mi sembra una stupidata allucinante.. sarebbe come se io credessi vera l’ipotesi per la quale qualcuno mi sta per suonare il campanello per offrirmi un assegno da un milione di euro solo perche’ mi farebbe comodo…

    come dico spesso.. io sono responsabile di cio’ che affermo… solo di quello… 🙂

    il commento di marmulak e’ piuttosto lungo… scorrendolo velocemente sembra diretto a qualcuno che ha espresso delle forti certezze su fatti come il paradiso.. quindi sospetto molto che non mi riguardi.. anzi, probabilmente di fronte all’approccio al quale “reagisce” forse assumerei un atteggiamento simile…

    Se invece c’e’ qualcosa che per te dovrebbe correggere o migliorare le mie posizioni lo leggero’ volentieri…

    ma.. ribadisco.. se vuoi dialogare, parla con me, non con qualcosa che ti viene in mente di ricondurre al mio pensiero…

  10. Yaso, nessuno di noi è realmente originale, perché siamo il risultato di una stratificazione di letture, di studi, di commenti, riferiti a migliaia di altri esseri umani che sono venuti prima. Non c’è nulla di offensivo nel riscontrare in una concezione altrui, le posizioni espresse da qualcuno venuto prima.

  11. ===Yaso, nessuno di noi è realmente originale===

    concordo.. infatti io sono il seguace (indegno), mi sembra, ortodosso di una scuola millenaria…

    ma ribadisco che il mio pensiero non ha a che vedere con cio’ al quale per ora hai tentato di ricondurlo..

    per cui, se vuoi realmente dialogare… ecc. ecc.

    su… non farmi credere che dico cose cosi’ efficaci che e’ impossibile discuterle 😀

    🙂

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