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LA SOFFIATA DI MARIO GIORDANO: “VI DICO CHI E’ REALMENTE MARIA ELENA BOSCHI”

Mario Giordano: “Maria Elena Boschi? La macchina da guerra del potere renziano”

Pubblichiamo “Posta prioritaria”, la rubrica di Mario Giordano su Libero in cui risponde alla domanda di un lettore.

Caro Giordano, che cosa ne pensa dell’onnipresente Boschi su qualsiasi Tv pubblica e privata? Ha perso del tutto l’aria di madonnina, ora dimostra una grinta e un’aggressività degna non di una debuttante in Parlamento, ma di una professionista della politica. Colpa del favore di Renzi e della sua incontenibile arroganza?
Giovanni Antonucci – via mail
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Colpa della sua determinazione e della sua bravura, caro Antonucci. Bisogna ammetterlo: la Boschi non è solo bella, è una macchina da guerra del potere renziano. E questo dimostra diverse cose. La prima: le donne giovani e di aspetto gradevole possono essere anche capaci (aspetto che qualcuno si rimangi i veleni sparsi su Carfagna&C ai tempi del governo Berlusconi). La seconda: il renzismo non è un’improvvisazione di un gruppo di ragazzotti di Firenze, ma la versione nell’era twitter del blocco catto-comunista che controlla il Paese. Altro che rottamazione: questi si muovono con la stessa abilità, con la stessa perfidia e con la stessa padronanza delle logiche di retrobottega che avevano Fanfani e De Mita. Quello è il mondo da cui vengono. Non a caso il padre di Renzi era un democristiano un po’ intrallazzone e il padre della Boschi è stato dirigente della Coldiretti e membro del Cda di Banca Etruria. Il volto scavezzacollo, un po’ sbarazzino, da «eravamo quattro amici al bar», l’aria da bimbomix scout (Renzi) e da madonnina col tacco 12 (Boschi) l’hanno assunta solo per conquistare le leve del comando, nascondendo la loro vera natura, assai più cinica e strutturata di quello che hanno fatto apparire. Non vengono dal nulla. Sono uomini e donne di potere. Potere vero. Basta vedere come hanno gestito la partita delle riforme al Senato, usando prima i verdiniani e poi la minoranza Pd, con la vecchia tecnica del doppio forno, annullando il potere di veto di entrambi e riducendoli in pratica a zerbini più o meno inutili. Un’operazione sopraffina, lo ripeto, che si nutre delle più consumate logiche di potere, un’azione da veri professionisti della politica, come essi sono. Mi creda, la favola dei ragazzotti di Firenze che sognavano di cambiare il mondo appartiene allo storyballing del renzismo e serve per coprire quello che sono davvero: il centro del vecchio potere catto-comunista, che si nutre di nomine, poltrone e controllo della cassaforte, che non mira a migliorare le cose ma soltanto a perpetuare il proprio comando. Altro che cambiare il mondo: questi vogliono soltanto dominarlo. E, purtroppo, ci stanno riuscendo benissimo.

di Mario Giordano

Pubblicato da hannibalector

"Nessuno è il mio nome: Nessuno mi chiamano mia madre e mio padre e tutti gli altri compagni"

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