SI PUO’ DIRE “PAESE DI CACCA”?

E’ disoccupato. Uno degli ex-operai del Sulcis di Carbonia. Da sei mesi vive in una specie di garage, col tetto in lamiera e le pareti in compensato. Un uomo forte e onesto di trentadue anni, non un marginale e neppure un delinquente. Aveva trovato lavoro come piastrellista, ma con la crisi dell’edilizia ha perso pure quello.

Abita in una specie di garage. Una specie, perché non sembra neppure tale. E “abitare”, in questo caso, è una parola grossa.  Pare piuttosto una di quelle topaie nelle bidonville di Nairobi o di La Paz, nelle quali non si “abita”, si “marcisce”.

Come gli è venuto incontro lo Stato, la Pubblica Amministrazione? Inviandogli il bollettino della TARES, con l’intimazione a pagare.

Un paese dove quelli che lavorano sono i “parassiti della società” e i briganti occupano tutti i posti che contano.

Pubblicato da hannibalector

"Nessuno è il mio nome: Nessuno mi chiamano mia madre e mio padre e tutti gli altri compagni"

14 Risposte a “SI PUO’ DIRE “PAESE DI CACCA”?”

  1. E’ un fottuto paese di merda. Ti rendi conto dei ricatti che ci sputano addosso? Se Berlusconi viene condannato, il governo cade, e se cade il governo l’Italia è ancor più nella merda. Siamo alla mercé di queste teste di cazzo.
    Io con una laurea in mano sono a casa da quasi un anno. Manco le fabbriche ti vogliono più a lavorare, e poi parlano di ripresa. Ripresa un cazzo. Qui è sempre peggio.
    Scusa lo sfogo, ma è un anno infame per il sottoscritto.

  2. Capisco perfettamente e me ne rammarico. Ma non scoraggiarti, alla fine la tenacia conduce sempre a qualcosa. Non trascurare nessuna opportunità: anche quelle che non paiono tali, se sai guardare “oltre”, possono riservarti sorprese interessanti. Soprattutto, non porti dei limiti: va’ dove ti porta il destino.
    Purtroppo, il nostro potrebbe essere il più bel paese del mondo e l’hanno trasformato in un vero paese di merda.

  3. Purtroppo in Italia la speranza è la prima a morire. Se continua così, mio malgrado dovrò trovare soluzioni all’estero.
    Che un mio commento andasse in moderazione non mi è ancora capitato, e speriamo che non lo faccia un giorno! Misteri dell’informatica…

  4. @–>Diego

    Finiremo come nell’Unione Sovietica degli anni ’70.
    Tutti in coda davanti a negozi vuoti, con le facce lunghe e tristi, sperando di rimediare un chilo di patate o un po’ d’olio per cucinare.
    (P.S. In Italia, indignarsi non serve a nulla: i nostri politici si lavano i foglioni con l’indignazione della gente. Bisognerebbe … purtroppo a dirlo si rischia l’arresto).

  5. @–>Kefos

    Parli dell’olio d’oliva, vero?
    Pensa che io non posso usarlo, perché mi dà un’acidità pazzesca. Devo condire l’insalata con l’olio di riso (quello Scotti), che non sa veramente di niente.

    1. Solo extra vergine, ma ha volte vengono dall’Africa e grazie ad un amico che settimanalmente va a Bologna e quindi vado avanti.

      E vale anche per il pesce di cui sono golosissimo.
      Introvabile da queste parti se non pescioni di fiume in Corea Nord/Sud inquinati ed immangiabili, grazie aie solite guerre degli amici degli amici.

      Abbracci
      P.S. ho letto da qualche parte che anche il riso crei dei problemi.

      Abbraccioni.

      1. Si, anche qui quelli dell’Est europeo sono ghiottissimi di carpe, carassi e sgardole che da noi quasi nessuno mangia.
        Un abbraccione anche a te.

        1. ( Innanzi tutto scusa qualche ” H ” in più. )
          E’ verissimo, amano anche i pesci gatto e qualche luccio ).
          Con le carpe, cucinate per ore ed ore, e ci fanno solo in brodo.

          Carne ? Mucca e maiale, maiale e mucca stop.

          Ciao

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