PURE SUA SANTITA' VESTE PRADA. ECCO!

Ratzinger veste Prada

Forse per non sfigurare di fronte al suo storico antagonista, i cui vezzi da dandy sono stati addirittura immortalati nel titolo d’un celebre best-seller, anche il Sant’uomo ha deciso di contribuire all’immagine della moda italiana nel mondo indossando con l’eleganza che lo caratterizza un paio di bellissime scarpette rosse della nota griffe Prada. Il nostro testimonial d’eccezione ha infatti spiegato, con la sua autorità di teologo, che il proverbiale cammello non poteva passare facilmente per la cruna dell’ago perché non disponeva delle calzature adatte (Mt 19:24).

20 Risposte a “PURE SUA SANTITA' VESTE PRADA. ECCO!”

  1. Permettimi di dissentire, mio caro Medita perché, come disse il poeta:

    Ogni persona che induca a pensare quanto costa l’abito che porta, non lo sa portare.(Riccardo Bacchelli, Vestir bene, da Giorno per giorno dal 1922 al 1966). Au revoir :-)))

  2. Oh no! C’è da perdere diottrie solo a guardarlo. Ma chi gliele ha confezionate, il mago di Oz? Per carità, non ci siamo… Possono andar bene per il clown di Mac Donald, ma su di lui non ci azzeccano proprio. Basta vedere con che fatica si aggrappano al richiamo delle croci purperee (che sono di un altro rosso) ricamate su quella pendula che porta al collo. E poi il calzino bianco! Imperdonabile.

  3. @–>Varde

    Più che a Ronald McDonald mi farebbe pensare a Pennywise …

    @–>Lois

    Considerata la vera identità del Mago di Oz, direi di sì …. l’esempio è perfettamente calzante … complimenti, complimenti! :-))

  4. Oddio Lector… Ancora co’ ‘sta storia dei mocassini di Prada?? Come anticlericale sei fermo agli stereotipi di due anni fa.. Ti servirebbe un’aggiornatina! Che so un argomento nuovo e un po’ più attuale per deridere il pontefice. Non è che sei a corto??

  5. Caro Psico, sono certi vezzi di questo papa a suscitare il sorriso, senza bisogno d’altro. Purtroppo per lui, il confine tra autorevole e ridicolo risulta molto labile e chi basa tutta la propria credibilità su di una presunta investitura sovraterrena, dovrebbe prestarvi un po’ più d’attenzione per non scivolare sulle classiche bucce di banana.

    Per il resto, il punto focale del post voleva in realtà essere Matteo 19, 24.

    Forse, quello che il mondo sta ancora aspettando è un papa in calzari da frate (magari non griffati Birkenstock) e coperto d’un semplice saio di tela grezza (possibilmente non Armani). Rammenti Mahatma Gandhi?

    Vedi tu …

  6. Lector, mi deludi ancora.

    La retorica del pauperismo è davvero logora. I papi ormai da decenni non fanno affatto una vita da nababbi. Non vivono affatto nel lusso. Hanno solo qualche privilegio da capo di stato. Questi ragionamenti per cui il capo della chiesa dovrebbe esibire (a scopo pubblicitario?) una povertà francescana sono davvero ridicoli. Fanno il paio con quelli che vorrebbero vendere tutte le opere d’arte dei musei vaticani per sfamare l’umanità.

    Per essere obiettivi, e non retorici o anti-clericali, l’importante è che il papa viva nella sobrietà e nel rigore e si faccia il mazzo ogni giorno per la chiesa universale. Esattamente quello che fa Ratzinger e che faceva il suo predecessore.

    Quanto alla storia di Prada mi spiace smascherare come il pregiudizio anti-clericale ti abbia fatto credere a una delle tante balle che girano sul Papa.

    Le scarpette rosse che porta – e che sono le stesse di Wojtyla, di Luciani, di Montini, di Roncalli, etc. -non sono di Prada. Bensì provengono dalle mani del meno noto e meno pubblicizzato calzolaio Adriano Stefanelli, from Novara.

    Scarpe rosse, non per un vezzo modaiolo, ma perché per i cattolici il rosso, colore anche del mantello, del cappello e della mozzetta, è il colore del martirio – martire fu san Pietro, di cui il Papa è successore.

    Mi sembri abbastanza serio e intelligente per evitare di cadere in queste trappole.

    Abbracci,

    psico

  7. Caro psicovirginio…

    capisco benissimo e ti ringrazio per le tue osservazioni … penso che lector, ogni anticlericale ed anche ogni cattolico ne possano beneficiare…

    desidero ricordarti che all’interno della nostra chiesa esistono molte realtà (con le quali ho contatti) che ripropongono sempre molto ma molto seriamente (nè retoricamente nè banalmente nè ereticamente, grazie al cielo) il tema della povertà evangelica… …

    Non so se hai mai letto il bellissimo documento (e non è il solo!):

    “Appunti sul tema della povertà nella chiesa , Rapporto presentato a Paolo VI il 19 novembre 1964

    [Tratto da: G. Lercaro “Per la forza dello Spirito: discorsi conciliari” EDB 1984 pgg.157-170] Molti vescovi avevano firmato il documento; se vuoi ti posso fornire una serie di documentazioni…

    E’ vero che tanto ci saranno sempre delle critiche ed è vero che ” i panni sporchi dobbiamo lavarceli in casa nostra” però permettimi di aggiungere, questa volta (forse tu dirai) banalmente, che se in un quartiere povero e periferico arriva un vescovo con l’autobus (come ne conoscevo uno) o in semplice automobile e si ferma TRA il suo gregge… incontra, ascolta, conosce, prega con loro…

    …o ne viene un altro con mega macchinone, scorta e si ferma solo qualche istante (un pò intimorito dell’ambiente) per fare una breve solenne predica e poi scappa via…

    …insomma io molto semplicemente e banalmente e retoricamente/evangelicamente preferisco il modo di fare pastorale (in questi quartieri) del primo e posso capire se i fedeli si sentiranno un pò distanti dal secondo…

    tutto quà..

    Un fraterno abbraccio! (anche al padrone di casa)…

  8. Caro brezza37,

    condivido pienamente il tuo intervento. Non sono certo un ceco difensore della chiesa cattolica. Ci sarebbe molto da dire su molti atteggiamenti di cardinali, vescovi o laici che non testimoniano certo il vangelo della povertà. Per questo ringrazio anche il padrone di casa che aiuta anche chi è credente a mantenersi in posizione vigile rispetto a certe contraddizioni.

    L’importante – secondo me -. è evitare di scadere nel qualunquismo anti-clericale o nel baciapilismo dei bigotti o degli apologeti a tutti i costi del papa e della chiesa.

  9. Ciao Psico.

    Premetto doverosamente che Brezza ci è “cara”, anzi “carissima”, ma non nel senso della prima lettera di San Paolo apostolo ai notai. 🙂

    Colgo le tue critiche, le apprezzo e le condivido: mea culpa. Ma lasciami giocare un po’ la parte di anticlericale becero e irriverente, altrimenti come faccio a far arrabbiare Alkall? 🙂

    Sul fatto dell’abito che fa il monaco, concordo però con Brezza: di fronte a un religioso che vive in prima persona la povertà (senza farne un semplice atteggiamento) “ogni lingua” – anche la più profana – “diviene al mondo muta”. Ti segnalo in proposito un bel post di Piccolo Zaccheo sulla burocratizzazione della Chiesa, che rispecchia abbastanza chiaramente ciò che vorrei esprimere.

    Un abbraccio anche a te.

  10. Psico

    ===I papi ormai da decenni non fanno affatto una vita da nababbi. Non vivono affatto nel lusso. Hanno solo qualche privilegio da capo di stato.====

    …hanno “SOLO” qualche privilegio da capo si stato?????

    Non vivono piu da nababbi???

    Non vivono nel lusso?????

    Ma dai!!!

    Perchè vi rendete ridicoli per difendere a tutti i costi un contesto che non è palesemente come dovrebbe essere e come invece vi autoconvincete che sia? (cioè giusto)

    Io non conosco il tuo standard di vita, ma se il Papa secondo te non vive nel lusso, significa che sei parente di Agnelli o Berlusconi.

    ==Questi ragionamenti per cui il capo della chiesa dovrebbe esibire (a scopo pubblicitario?) una povertà francescana sono davvero ridicoli.===

    Sappiamo purtroppo che San Francesco è unico e irripetibile, ripeto: purtroppo…….ma perchè le vie di mezzo non esistono?……

    Che cavolate si devono sentir dire per autoconvincersi che siamo al top e che tutto è ok, tutto è sotto controllo!……

  11. mmh.. forse sarebbe piu’ appropriato dire che il Papa il lusso non se lo gode..

    mi sembra di aver capito, e penso sia ovvio, che fra incarichi di vario tipo e pratiche spirituali un papa sia al “lavoro” continuativo dall’alba a notte fonda..

    a quel punto, se uno si sta facendo un “mazzo tanto”, che abbia intorno a se la basilica marmorea o un appartamento a Scandicci, le cose non cambiano piu’ di tanto..

  12. grazie per la precisazione Lector:

    “fratello vento” …

    “sorella brezza” :-))))

    Son d’accordo con te psicovirginio: i qualunquismi sono sbagliati sia “anticlericali” che “bigotti”… Quelle erano riflessioni e iniziative (documentate) provenienti proprio dagli stessi vescovi..

    Ecco.. mi ritrovo ad imparare da yaso una lezione di obiettività sulla chiesa… forse certe volte dovrei imparare a tacere per non gettare fuoco su fuoco!

    Isvari cara, mesà che San francesco mi avrebbe detto che devo imparare a frenare la lingua e che ancora ne devo fare di strada per imparare, oltre alla sua santa povertà evangelica, la sua santa obbedienza… sigh.

    mannaggia a me: certe volte dovrei imparare a starmene zittina..

  13. Seconde me il lusso non se lo gode nessuno, nemmeno Agnelli o Berlusconi se è per quello, e sono completamente convinta di quello che dico che il benessere non sta certo nel lusso e nei soldi (vita che io ho sperimentato un po di anni).

    Il vero lusso è la santità, il vero benessere è la comunione con Dio, ma quella è per pochi purtroppo.

  14. ===mi ritrovo ad imparare da yaso una lezione di obiettività sulla chiesa..====

    posso discutere all’infinito su quanto, talvolta, mi risulta poco logico e poco bello un sentiero religioso differente dal mio, non sono un fan del relativismo…

    pero’ ho un debole per chiunque cerchi Dio.. anche se e’ un esclusivista e sputtana la religione di fronte agli atei..

    io ho molti argomenti per non preferire il Papa come mio punto di riferimento spirituale… ma mi riterrei onorato e benedetto da Dio se ci potessi stare qualche giorno insieme e fargli domande..

    ascolterei e basta.. senza nemmeno sognarmi di replicare..

    (fra l’altro spesso lo sento dire cose che condivido…)

  15. aggiungo anche questo..

    nel blog di isvari stiamo chiacchierando con gurudas che vive una spiritualita’ geograficamente vicina alla nostra, quanto atrocemente lontana per essere, a mio parere, uno svilimento e una ricerca di estinzione dell’individualita’, dell’amore, del rapporto personale con Dio e con i fratelli, per risolvere in una specie di ibernazione dentro un nirvana freddo, asettico e immobile..

    bene.. al di la’ del fatto che uno puo’ ovviamente pensarla in tal modo ed essere una persona squisita….

    …preferisco molto di piu’ avere a che fare spiritualmente con un cristiano col quale magari mi divide la terminologia e la reincarnazione, ma mi accomuna la speranza e la ricerca di un futuro d’amore intenso, attivo, completo, bello, variato, evolutivo, dinamico e concreto con Dio , con i suoi messaggeri, e con i fratelli… e che diamine!!!

    e il nirvana lo diamo “ar gatto”.. come direbbe alberto sordi..

    🙂

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