PERCHE' S'INVITANO I PAPI

Sapienza, si allarga l’inchiesta

 

È bufera sulla Sapienza: nuovi provvedimenti giudiziari e nuovi indagati. Ora l’attenzione degli inquirenti, oltre che sul rettore Renato Guarini, sulle sue due figlie e sul genero, si concentra su una decina di docenti impegnati nel piano di decentramento dell’ateneo più grande d’Europa.
La maxi-inchiesta del procuratore aggiunto Maria Cordova e del sostituto Angelo Antonio Racanelli su parentopoli e appalti assegnati a società controllate da prof, è a una svolta. Punta anche a far luce su criteri e procedure per la progettazione dei nuovi campus. Al reato di abuso d’ufficio si potrebbe aggiungere quello di corruzione. Su questa ipotesi lavorano gli investigatori del nucleo Tutela spesa pubblica, diretti dal colonnello Fabio Pisani. Prima di Natale, i finanzieri hanno consegnato un’informativa che ricostruisce l’iter seguito per l’appalto del parking della Sapienza, aggiudicato da una spa controllata dal professor Leonardo Di Paola e quello per il concorso da ricercatore per l’area disciplinare di Estimo, vinto da Maria Rosaria, primogenita del rettore.

Renato Guarini risulta indagato proprio per il conferimento dell’incarico di ricercatrice alle due figlie. In particolare nel mirino della Procura è finito il concorso per il settore disciplinare di Estimo, vinto da Maria Rosaria Guarini. I magistrati vogliono capire se gli esami siano stati pilotati; se ci siano state pressioni sul professor Leonardo Di Paola che, oltre a insegnare la materia scelta dalla Guarini, era presidente della commissione d’esame che l’ha "promossa". Anche Di Paola è indagato per abuso d’ufficio. Il docente di Estimo alla facoltà di Architettura risulta essere anche il presidente della Cpc, Compagnia progettazione e costruzioni, la società cui fu affidata la realizzazione di un parcheggio interrato nella città degli studi. Un’opera da 8,8 milioni di euro, appaltata dal Provveditorato alle Opere pubbliche. Gli inquirenti stanno verificando se dietro a queste assegnazioni ci sia stato uno scambio di favori. Se tale ipotesi dovesse trovare riscontro potrebbe configurarsi il reato di corruzione. Ma le indagini non sono facili.

Un altro nodo al centro degli accertamenti è l’attività di docenza che sarebbe stata svolta dalle figlie e dal genero del rettore Guarini: incarichi in contrasto con il loro inquadramento da dipendenti amministrativi della Sapienza. Secondo la documentazione acquisita dai finanzieri nell’ateneo, l’altra figlia, Paola Guarini, prima di diventare ricercatrice lavorava in una segreteria dell’università mentre la sorella Maria Rosaria aveva mansioni di bibliotecaria. Entrambe, dopo il concorso pubblico, sono ora ricercatrici presso la facoltà di Architettura. Il genero di Guarini, Luigi Stedile, risulta assunto nei ruoli tecnici della Sapienza. Ma anche lui, secondo le indagini, avrebbe svolto attività didattica in modo irregolare.

L’inchiesta è a uno snodo decisivo anche per quanto riguarda gli incarichi affidati ai dipartimenti, soprattutto quelli della facoltà di Architettura, relativi alla progettazione delle sedi decentrate della Sapienza. E sono una decina i professori che rischiano di finire sul registro degli indagati. Sulla commistione tra appalti e docenti universitari, lo scorso ottobre il deputato del Pdci, Aleandro Longhi, presentò un’interrogazione ai ministri Fabio Mussi (Università) e Antonio Di Pietro (Infrastrutture).

(08 gennaio 2008)

“E’ STATO SBAGLIATO DA PARTE DI STUDENTI E PROFESSORI ESPRIMERSI CONTRO LA VISITA, QUANDO POTEVANO INVECE ESPRIMERSI DIRETTAMENTE CONTRO IL PAPA” (Kendros)

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