Le condizioni ci sono tutte o quasi. Le aziende chiudono, le tasse aumentano all’inverosimile, i politici s’appropriano dei nostri soldi, la gente comincia ad avere fame, dilaga corruzione e malcostume. Eppure, non succede nulla.
Il fatto è che manca un’idea guida. Nella Francia di fine Settecento, nella Russia del primo Novecento e nella Cina della metà del secolo scorso, così come da altre parti, quest’idea c’era; v’era un progetto da sviluppare, un’ideale da raggiungere. Ideale che poi è divenuto ideologia, con tutti i risvolti negativi che tale parola contiene, ma, inizialmente, anelito sincero al miglioramento generale.
Però, lo ripeto, un piano c’era. Oggi, l’impressione è che non vi sia più alcuna progettualità, nessuno scopo, nessuna strategia. La classe politica vuole solo il potere per il potere e poi si vedrà. Le masse insoddisfatte non hanno nessuno che le guidi, nessuna alternativa credibile.
Un po’ come nella Germania del Primo Dopoguerra. E poi arrivò quel tale con quei ridicoli baffetti che disse alla gente che era tutta colpa degli ebrei.