PER NON DIMENTICARE

No, non sono un berlusconiano e vi assicuro che ho molto da ridire sull’attuale conduzione del nostro paese. Ma a chi oggi "è contro" per semplice dovere d’appartenenza, vorrei ricordare quale  alternativa era stata offerta agli italiani:

Prodi_faccione_ridens

visco rapax

padoa_schioppa

Affinché la sinistra, in futuro, possa ragionevolmente sperare di riassumere la guida del paese, dovrà:

– evitare di voler consegnare l’Italia a dei cretini, credendo che la gente non se ne accorga;

– evitare di voler consegnare l’Italia a degli arraffoni, credendo che la gente non se ne accorga;

– evitare di voler coniugare il diavolo all’acqua santa, giocando a fare i laici dopo aver acceso i ceri in chiesa, credendo che la gente non se ne accorga;

– evitare di credere che la gente non se ne accorga.

8 Risposte a “PER NON DIMENTICARE”

  1. “Allora voi mi direte che la colpa è tutta dei partiti?

    NO, amici … no! la colpa … è solo vostra!

    I partiti all’inizio sono tutti in buona fede perchè nascono sotto la spinta di un purificante momento di chiarezza che poi svanisce col subentrare di uomini sbagliati chiamati ad amministrare questi partiti.

    Ma dove sono questi uomini sbagliati??

    IN MEZZO A VOI sono questi uomini sbagliati , in mezzo a voi del popolo e voi non li riconoscete, ANZI, vi confondete con loro perchè voi per primi siete dei criminali e dei disonesti …

    non avete voglia di lavorare e volete il divertimento facile e incolpate i vostri capi che vi governano pur sapendo che in loro si rispecchiano la vostra criminalità e il vostro modo di essere…

    IL CAPO DI UN POPOLO è un capitolo di un libro nel quale è racchiuso tutto il significato del libro per cui se io ho un libro fatto di pagine bianche dove su ogni pagina non c’è scritto niente il titolo giusto per questo libro sarà NIENTE perchè solo con un titolo del genere è possibile rappresentare il significato di queste pagine perchè non c’è scritto NIENTE!

    quindi se i vostri capi di governo saranno dei criminali non saranno altro che i rappresentanti di una espressione criminale radicata nel popolo. […]

    Voi li avete scelti con meticolosa attenzione i vostri leader, li avete innalzati, obbligandoli a pensare come voi e quando non la pensavano come voi li avete uccisi cosi come avete ucciso Cristo.

    E lo uccidereste ancora se lui fosse qui…”

    Tratto dal discorso finale del film Joan Lui…

    Sai così giusto per dare un piccolo spunto!

  2. Che sia addirittura “bellissimo” pagare le tasse, non posso proprio dirlo; diciamo però che è un “dovere” (parola troppo grossa ?, spero di no). Non tutto quel che si deve fare è piacevole, soprattutto pagare le tasse e vedere che molti altri non lo fanno, eppure non succede nulla.

    Resto comunque dell’idea che una forza politica che voglia sostituirsi al’attuale dovrebbe (anche) cominciare a dire che bisogna proprio pagarle, le tasse.

    Non credi ?

  3. Sono certamente d’accordo con te. Purtroppo io, con le tasse, ci lavoro. Ho visto pertanto come -negli anni – vengono effettivamente attuate queste “crociate” contro l’evasione. Solo grandi proclami e poi tutto resta come prima.

    Anzi, peggio.

    Ti faccio un esempi. Nel 1995 venne utilizzato in maniera demagogica il c.d. “redditometro”, uno strumento che – secondo il Fisco – avrebbe dovuto consentire di individuare gli evasori mediante il possesso di auto, barche, aerei da turismo, cavalli da corsa, ecc. Per effetto di questa “crociata”, passai due anni in Commissione Tributaria a difendere …. pensionati, colpevoli di possedere un auto e una casa che, con la loro misera pensione, per il Fisco non avrebbero potuto mantenere. I veri ricchi, gli evasori, non sono scemi, non s’intestano i beni in capo proprio, ma utilizzano società off-shore per mascherare la loro ricchezza. Questo, i politici lo sanno benissimo, anche quei signori che vedi nelle foto. Ma sono proprio loro i primi a nascondere le disponibilità in quel modo! Quindi, per piacere, non venite a prendermi in giro! (Dispongo di un’ampia aneddotica in merito a tutte le politiche di “giustizia fiscale” attuate dai vari esecutivi, che in realtà sono state solo delle solenni prese in giro. E’ che, purtroppo, essendo la materia complessa, bisogna macinarla un po’ per comprendere dove sono gli inghippi).

    Ciao!

  4. Non l’ho letto, mi sembra di portarmi il lavoro a casa! 🙂

    (A parte gli scherzi, non ho ancora avuto l’occasione di darci un’occhiata. Avevo sbirciato svogliatamente una recensione e mi sembravano argomenti piuttosto noti, per chi c’è addentro. Pensa che, nei c.d. paradisi fiscali, sono domiciliate gran parte delle società partecipate dal Tesoro, tanto per farti un esempio. Del resto, se vuoi vendere missili balistici e mine anti-uomo a qualche dittatore africano, non puoi farlo attraverso canali puliti! E’ questa l’ipocrisa di Stato, che prioprio non riesco a tollerare. Poi, davanti agli sportelli di Equitalia Polis, vedi la vedova in pianto disperato, con il figlio tossico in comunità, a cui stanno portando via la casa perché non ha pagato la tassa sulle immondizie. E’ uno schifo.)

  5. Io da neofita dell’argomento l’ho trovato interessante, ma non ho gli strumenti per valutarne le analisi in modo approfondito.

    E di Banca Etica che ne pensi?

  6. Ne penso positivamente, nonostante l’ossimoro. Basterebbe che le autorità preposte controllassero, e tutte le banche sarebbero “etiche”. Ho lavorato dieci anni per una banca: molte operazioni sono effettuate oltre il limite del elcito, senza che vi sia l’intervento di nessuno. Se le fai tu, finisci in galera. Un esempio. Se sei in arretrato con le rate di mutuo, la banca non agisce subito. Perché? ti chiederai. Perché, molto probabilmente, se la casa viene posta all’asta immediatamente, il ricavato è più che sufficiente a pagare il credito residuo della banca e a lasciare qualcosa al debitore. Invece, procrastinando l’azione, la banca grazie agli inetressi moratori e le penalità, fa lievitare il rporpio credito in maniera che il valore dell’immobile diviene insufficiente a coprire il debito. La banca lucra gli interessi in conto economico (perché il ricavato, per prima cosa, deve essere imputato agli interessi) e poi lo pareggia con una perdita in conto capitale, dovuta all’insufficienza apparente del residuo ad estinguere il mutuo. Così realizza un doppio utile: uno, dato dagli interessi; l’altro, dal beneficio fiscale di poter scaricare la perdita. E il tutto, sulla pelle della povera gente, nella totale indifferenza ed anzi con la complicità delle istituzioni. Pensa che basterebbe solo una piccola modifica al codice civile, per evitarlo. E i privilegi dello Stato, in caso di fallimento? Altro capitolo indecente.

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