PACTUM SCELERIS

Tremonti Napolitano

QUANDO SI TRATTA DI IMPORRE PIU' TASSE, LA SINISTRA DEI GRANDI BUROCRATI NON SI TIRA MAI INDIETRO, A PRESCINDERE DA CHI SIANO I SOGGETTI EFFETTIVAMENTE COLPITI,  ALLA SOLA CONDIZIONE CHE NON SI VADANO A TOCCARE I LORO PRIVILEGI.
MI CHIEDO COS'ABBIA DA SPARTIRE QUESTA SINISTRA DI STIPENDI MILIONARI E PENSIONI D'ORO CON LE FASCE PIU' DEBOLI E DISEREDATE DELLA POPOLAZIONE.
COME RIESCE ANCORA A SIMULARE UNA RAPPRESENTANZA CHE S'E' PERDUTA DA LUSTRI TRA MENSILITA' A SEI ZERI, AUTO BLU, BARCHE A VELA  E L'USO ESCLUSIVO DI CASE DA SOGNO DI PROPRIETA' PUBBLICA?

10 Risposte a “PACTUM SCELERIS”

  1. La domanda che mi pongo da tempo è: come organizzare un'astensione di massa alle prossime elezioni?
    Qualche suggerimento?
    Qualche iniziativa?
    Qualcuno che sulla rete sta organizzando qualcosa?
    Attendo lumi in proposito
    Saluti
    Filopaolo

  2. Ciao Filo.
    Sinceramente ho perso ogni illusione.
    Mi sento come un miope che vaga in una notte di nebbia.
    Un abbraccio.

  3. No Lector, così non va. Ti voglio ottimista e propositivo. Personalmente mi sono pittosto stancato di recitare la parte del disilluso a oltranza. Ci stanno rovinando la vita (e direi anche succhiando l'anima se credessi che l'anima esiste) e non possiamo più lasciarli fare. Giusto dopo aver visto il tuo post mi è venuta una brillante idea: perché non aprire un blog per organizzare un'astensione di massa alle prossime elezioni? (no, non ho assunto nessuna sostanza o droga, tranquillo). Voglio dire, perché non cercare in qualche modo di incanalare il diffuso disgusto per la politica in un'azione civile comune che abbia come obiettivo lo svuotamento del parlamento da questa masnada di sanguisughe parassite? Pensa un po', anzi, sogna un po', se l'astensione alle elezioni superasse anche di poco il cinquanta per cento degli aventi diritto al voto questo dovrebbe mettere in dubbio la legittimità degli eventuali eletti in Parlamento a poter votare le leggi, per le quali appunto serve la maggioranza della rappresentanza politica. Sto farneticando? Se sì, ti prego di dirmelo; tu che sei uomo di legge, serio, posato, etero e responsabile.
    Aiuto
    Filopaolo

  4. Purtroppo credo sia il potere a corrompere. E' il sistema democratico, quando non si accompagna a una sufficiente e generalizzata coscienza civile, a deteriorare necessariamente in olocrazia.
    In un contesto di tal fatta, non sarei sicuro neppure di me stesso, quale soggetto in grado di resistere alle innumerevoli tentazioni del potere.
    Il rovescio della medaglia, però, è quel simulacro di libertà di cui ancora disponiamo e che dobbiamo tenerci ben stretta.
    Se si dovesse attuare una protesta come quella che proponi, il rischio sarebbe  di spianare la strada a una dittatura.
    Abbiamo due soggetti che potrebbero veramente rappresentare una garanzia democratica: i giornalisti e i giudici. I primi, per smascherare le molte magagne del potere denunciandole all'opinione pubblica; i secondi, per ripristinare la legalità, una volta avuta notizia del crimine. Secondo me, bisogna lavorare su questi due strumenti di democrazia per arrivare a renderli "al di sopra di ogni sospetto" di collusione con questo o quel potere forte e, pertanto, referenti sicuri di qualsiasi cittadino.
    E' un lavoro lungo, che richiede l'impegno di tutti, ma si può fare.

  5. 1 Siamo già degenerati in una oclocrazia ormai da parecchio tempo

    2  Io sono sicurissimo di me stesso invece

    3 Libertà di che? Troppo generica come espressione. Ne abbiamo diverse ed ognuna va valutata separatamente dalle altre

    4 Temevo il richiamo alla dittatura. Mi spieghi per benino quali sono per te i passaggi logici e pratici che porterebbo alla dittatura?

    5 Hai aperto il commento dichiarando che il potere corrompe e poi dici che teoricamente saresti disposto a fidarti dei giornalisti. L'esperienza non ti ha insegnato che la loro è una delle categorie più corrotte?

    6 Sui giudici potrei essere d'accordo con te ma i giudici dovrebbero essere soggetti solo all'applicazione delle leggi. Il problema è che le leggi nel nostro paese sono tutt'altro che chiare e univoche e si contraddicono l'una con l'altra. Ovviamente questo casino è stato creato appositamente per permettere a chi non ha problemi a pagarsi gli avvocati di cavarsela sempre. Ci sarebbe bisogno di sfoltire un pochino altrimenti la giustizia non può essere praticata in nessun modo. E indovina chi può sfoltire? Già, proprio il parlamento (ovviamente purgato dei parassiti che lo occupano ora) In che modo dovrebbe essere nuovamente fatto funzionare? Una questione da discutere. Per il momento bisognerebbe svuotarlo. Una cosa per volta.

    Saluti tristi
    Filopaolo

  6. Cerco di replicare:
    1. Concordo.
    2. Ho visto persone irreprensibili mutare radicalmente con il potere. Il meccanismo della corruzione è semplicissimo: se non lo fai tu, lo farà senz'altro qualcun altro; perciò, oltre che perdere l'oppurtunità di un guadagno, rischi anche di venire escluso dal gruppo e di rimanere un isolato. Questo semplice meccanismo (che funziona benissimo), non vale solo in politica, ma anche nel settore privato. Un mio conoscente, arrivato nella capitale quale responsabile commerciale d'un importante gruppo della grande distribuzione, non appena insediato, s'è visto mettere sul tavolo da un fornitore una busta con dentro 5 milioni di lire (era l'83 o '84). Di fronte al suo stupore e alla sua ritrosia, il fornitore s'è rimesso in tasca i soldi, lo ha guardato con un sorrisetto e poi gli ha detto "Lei è molto ingenuo, dotto'. Non si preoccupi. Ne riparliamo tra sei mesi, quando si sarà ambientato".
    3. Ho detto "simulacro di libertà", non "libertà" tout court.
    4. Non serve che spieghi nulla. Pensa solo a come si affermò l'NSDAP in Germania, senza neppure la maggioranza relativa. Mutatis mutandis, dato che la storia non si ripete mai con le medesime modalità, potrebbe crearsi uno scenario analogo e atto a spianare la strada a un gruppo d'ispirazione dispotica (anche lo stesso Di Pietro, ad esempio, che, sotto sotto, è chiaramente un fascista e un forcaiolo).
    5. Non fraintendermi. No ho detto che sarei disposto a fidarmi dei giornalisti. Sostengo solo che, quello del giornalista, in una democrazia, sarebbe un potere idoneo a tenere sotto controllo gli abusi della politica, qualora esercitato in maniera deontologicamente corretta. Ci vorrebbero degli interventi atti a garantire la moralità di questo importantissimo strumento d'informazione democratica. Quali siano questi strumenti, però, non saprei. 
    6. Per i giudici, vale lo stesso discorso che per i giornalisti. Per entrambi, servirebbe un'azione legisltiva che solo il Parlamento è in grado d'esercitare. Dunque, "il gatto si morde la coda, il gatto", come diceva Gaber. 
    Ricambio i tristi saluti.  🙂
     

  7. P.S. Un'azione come quella che proproni, poi, andrebbe fatta mediante un social network, non tramite blog. I blog, ormai, stanno morendo; basta che ti guardi in giro: non li caga più nessuno.
    Ciao.

  8. Minchia, Lector. Sei riuscito a stroncarmi sul nascere un flebile rigurgito di impegno civile che non provavo da tanto, tanto tempo (almeno una decina di anni).

    E così dovrei rassegnarmi a sperare in un'improbabilissima e ormai solo fantomatica "rinascita democratica", come si sente dire spesso e come penso di interpretare correttamente la tua esortazione (…"E' un lungo lavoro che richiede l'impegno di tutti ma si può fare.").

    No, Lector. Ho troppo rispetto di me stesso per aver voglia di prendermi per il culo in questo modo. Trovo molto più dignitoso ritirarmi di nuovo nel mio disincanto totale, se permetti.

    In questa attesa speranzonsa che qualcosa, o qualcuno, da qualche parte, in qualche momento e in qualche modo, si muova, sei comunque in buona (o cattiva, dipende dai punti di vista) compagnia. Anche Uguali amori, al quale ieri ho fatto la stessa provocazione, e che come te colleziona post sullo sfascio civile e morale e blablabla, non ha avuto nient'altro di meglio da rispondermi che "Io non credo che passeremo per i blog e per i siti; credo che un giorno qualcuno prenderà delle legnate da un movimento spontaneo…"(?).

    Ah, un'ultima cosa: non ti lasciare trarre in inganno dal successo di Facebook. I social network come quello sono utilizzate soltanto per la ciana e le minchiate e sono strettamente controllati nei contenuti. A meno dell'uscita di qualcosa di nuovo, siti e blog sono tuttora gli strumenti utilizzati da chi ha qualcosa di non banale da dire.

    Buona fortuna
    Filopaolo

  9. P.S. Guarda soltanto come sono andate le cose in Nordafrica ed in Spagna:
    Facebook ha permesso a migliaia di persone di radunarsi nelle piazze e davanti ai luoghi del potere per urlare la propria rabbia (praticamente ha fatto quello che prima riuscivano a fare i movimenti politici come partiti e sindacati). Ma oltre a questo non siamo andati. Che risultati hanno sortito finora le "rivoluzioni" nordafricane? Non vedo rinascite (anzi," nascite" tour court democratiche nemmeno lì) E che mi dici della Spagna? Giorni e giorni di bivacco per cosa? Ed infatti se il mezzo usato per radunare la gente ti permette soltanto di darti appuntamento in un certo luogo ma non ti da la possibilità di articolare le tue forme di protesta (e Facebook è stato pensato proprio per permettere soltanto una comunicazione superficiale di questo tipo).
    Pensiamoci prima di ripetere come pappagalli gli slogan della tv (non mi riferisco a te).
    Ciao
    Filopaolo

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