NON APRITE QUELLA PORTA

la porta nel buio

Molti credenti  sono tali  perché inorriditi e spaventati dall’idea del nulla che li attende dopo. Posso capirli per questo, ma di certo non giustificarli  quando pretendono, per la loro paura, di condizionare la vita di quelli che hanno invece accettato coraggiosamente di guardare in faccia la realtà. 

 

24 Risposte a “NON APRITE QUELLA PORTA”

  1. No … in quel caso è un vile atto per il “mal di vivere”, molto comune e diffuso.

    La paura della morte e di un giudizio irrevocabile è lo strumento più subdolo ed efficace per controllare e sedare le masse.

    Credere dovrebbe avere un senso diverso, distaccato dalla paura…, come quando ti spogli dei vestiti, ti immergi nell’acqua e senti contatto in ogni poro.

    Ad ognuno la propria osservazione e conclusione sulla realtà.

  2. Sì, posso dire di essere d’accordo con te.

    Infatti, secondo me, si può presumere che c’è o supporre che non c’è. Oltre, non possiamo andare: il resto, è tutta mitologia, al pari della Teogonia di Esiodo o del Silmarillion di Tolkien.

  3. anche io come te temo che la maggiorparte delle questioni religiose siano Mitologiche..la mia ricerca si basa appunto sugli archetipi che generano forme di pensiero abbastanza “prevedibili”, ma nonostante questo non riesco a negare l’esistenza di un ente imprescindibile Superiore:)

    A questo volgo il mio credo con umiltà, per il resto non mi rimane che rimboccarmi le maniche e vivere al massimo che posso, con dignità:)

  4. @–>Angioliericekko

    Cioé, sei un deista. E’ una posizione comune a moltissimi uomini di scienza, compreso lo stesso Einstein.

    Pensa che persino Odifreddi, in alcuni interventi, ha ammesso di credere in un ordine superiore dell’Universo, che per lui s’identifica nella matematica.

    In effetti, se qualcosa esiste, la sua maniera di comunicare con noi il suo ordine universale sta proprio nella matematica, non certo nei roveti ardenti o nei serpenti che parlano …

  5. Comunica con te quanto tu vuoi comunicare con Lui e non ha barriere o standard per farlo….può farlo con qualsiasi oggetto o persona o scienza o pensiero:)

    Un bacio.

    Haribol!

  6. Un bacio a te, dolcissima. Sai che non sono d’accordo su nulla di ciò che dici, ma vengo ammaliato ogni volta dalla luce dei tuoi occhi, cosicchè puoi fare di me ciò che vuoi ….

  7. Come fa un relativista-razionalista ad essere d’accordo con una fatina di luce? Secondo logica, non dovresti neanche esistere! :-))

  8. Suggerisco di estendere i timori dei credenti anche (e soprattutto) alla mancanza di senso che cio’ che percepiamo avrebbe. Quindi non solo paura di morire ma inaccettabilita’ di un esistenza senza scopo, obiettivo, ragione. Non sono un credente ma questo tipo di angoscia lo provo pure io.

    ps

    ao’ a Lector… ma cche’ tte voi fidanza’…?

    Non commento ma leggo, leggo…

    🙂

    Fatina di luce… tze’…!

    (carino pero’)

  9. @–>Red

    Credo sia implicito in quello che volevo dire. Se non lo è, hai fatto bene a precisarlo. Il fatto che tu sia angosciato dal nulla, non ha fatto sì che tu ti sia inventato un mondo come quello di Coraline o abbia creduto a quelli che altri hanno inventato per te.

    P.S.

    Beh, Isvari sarebbe proprio un buon partito … come si diceva una volta :-))

  10. si e’ vero, e’ implicito in quanto hai scritto nel post. Guardare in faccia la realta’ pero’ sai che non ci garantisce di guardare la realta’ in modo completo.

    Sembra che la realta’ cui ti riferisci possa essere completamente contenuta nelle nostre menti attuali. Ma noi relativisti dovremmo essere relativisti in tutto per esserlo davvero. O no?

  11. Bata premettere ad ogni ragionamento, la seguente formula: “esiste una ragionevole probabilità ….”, e qualsiasi certezza viene tosto trasformata in mera possibilità.

  12. perfetto.

    Infatti sono propenso a ritenere che 2000 anni fa qualcosa di importante e’ relamente accaduto in Palestina. Ma non so cosa, chi e che eventi abbia davvero prodotto.

    Fatico un po’ a credere che non sia proprio accaduto niente.

    Sarebbe bello capire come nasce un mito, come si diffonde, a quali accadimenti e’ o meno collegato. Chissa’ se tutto cio’ che e’ mito non sia anche un po storico ed eventualmente in che misura.

    A volte penso: ma per quale ragione la direzione degli eventi dovrebbe necessariamente essere passato – futuro. E se fossimo noi la causa incausata del nostro “”””””””creatore””””””””?

    ps

    tanto: speculazione per speculazione…

  13. D’accordo Red, ma allora anche in Persia tra il VII e il VI secolo a.c. (Zoroastro), in India nello stesso periodo (Buddha), ecc.

    Se paradossalmente confronti il numero degli adepti, il Cristo ne esce perdente.

    Spero tu abbia dato un’occhiata al “Gallo cantò ancora” di cui ti avevo parlato. Scoprirai veramente delle cose interessanti (con tanto di citazione delle fonti, per un’eventuale verifica) sull’originalità del cristianesimo.

    Lector

    Lector

  14. La fatina di luce nonchè buon partito passa tra una speculazione e l’altra e lascia un pò di polvere magica:

    Hare Krishna

    Hare Krishna

    Krishna Krishna

    Hare Hare

    Hare Rama

    Hare Rama

    Rama Rama

    Hare Hare

    :)))))))

    …e vola via!

    Tanto non esiste;-)

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