MISSISSIPPI BURNING: PERCHE' I POVERI SONO PIU' RAZZISTI DEI RICCHI

    Mississippi Burning  
         Il perché ce lo spiega efficacemente il detective Anderson, interpretato da un grande Gene Hackman in "Mississippi Burning", che così racconta al suo collega Alan Wad (Willem Dafoe):
        "Sa, quando io ero ragazzino un contadino nero stava vicino a noi, si chiamava Monroe, ed era … credo che fosse un po’ più fortunato di mio padre.
        Potè comprarsi un mulo, da quelle parti era una spesa importante. E mio padre lo odiava quel mulo, perché i suoi amici continuavano a sfotterlo, avevano visto Monroe che aveva quel suo mulo nuovo e Monroe che avrebbe affittato altra terra ora che aveva il mulo e … una mattina quel mulo fu trovato morto: avvelenato dall’acqua.
          Dopodiché più nessuno nominò quel mulo davanti a mio padre: pietra sopra sul mulo.
        Finchè una volta passando di lì davanti alla casa di Monroe vedemmo che era vuota, aveva preso e se ne era andato non so dove, forse al nord.
        E io guardai la faccia di mio padre: era stato lui. Si accorse che avevo capito e si vergognò – credo almeno si vergognasse – io so che mi guardò e mi disse: se non sei meglio di un negro, figliolo, di chi sei meglio allora?

        Ebbene, anche in Italia – soprattutto al Nord – è accaduta la stessa cosa. Le classi meno abbienti, prima dell'inizio delle grandi correnti migratorie, s'erano create un'illusione di ricchezza e di benessere, riflesse nel possesso d'una piccola casa di proprietà e d'una o due vetture per famiglia.
        Con l'arrivo degli immigrati,  quelle stesse classi hanno visto gli ultimi arrivati, quegli esseri umani che loro ponevano naturalmente al più infimo posto della scala sociale,  appropriarsi in poco tempo dei medesimi "status symbol" che fino a quel momento avevano rappresentato per loro  il sinonimo del riscatto rispetto alla povertà dei padri.
        Puff! L'illusione è sparita in un batter d'occhio. Si son ritrovati come vicini l'armeno con dodici figli, il pusher marocchino, la famiglia albanese, tutti a ricordar loro che poveri erano nati e poveri sarebbero rimasti; mentre i ricchi, nelle loro ville circondate da parchi centenari o dall'alto dei superattici al trentesimo piano, l'unico contatto con le diverse etnie l'hanno avuto tramite il domestico filippino o la badante ucraina.  Capite che è tutta un'altra cosa. 
        Così, un po' alla volta, quei "proletari" e borghesi "piccolissimi" che prima votavano PCI sono affluiti, all'inizio con diffidenza e poi con entusiasmo, nella Lega di Bossi,  ammaliati dalle sirene del populismo ed apportandovi la loro ingenuità e il loro bisogno di discorsi semplici e di facile comprensione, pieni di riferimenti ai valori d'una volta, espressi in un linguaggio colorito ben oltre il lecito, che i ricchi non sono mai stati abituati a parlare.  
        Ed è per questo che nel PD, oggi, son rimasti proprio quasi solo quei ricchi, intangibili nella loro privacy e intonsi rispetto alla sozzura che infesta il resto del mondo, che passano il tempo a  commiserare dall'alto dei loro attici tutti quei folcloristici straccioni, i quali non sanno spiattellare due parole in croce di buon italiano, chi perché abituato al dialetto, chi perché viene da chissadove, e che son lì che si fanno la più classica delle guerre tra poveri.

21 Risposte a “MISSISSIPPI BURNING: PERCHE' I POVERI SONO PIU' RAZZISTI DEI RICCHI”

  1. Spero si sia capito che si tratta d'una forte provocazione.
    Sto cercando di comprendere perché nel mio paese, quelli che simpatizzano o sono organici con il PD, risiedono prevalentemente nella zona più esclusiva della città e rappresentano la maggioranza di coloro che figurano  tra i cento nomi delle persone con redditi superiori ai 140.000 euro (medici, avvocati, ingegneri, magistrati, grandi imprenditori),  pubblicata sui giornali qualche tempo fa. Quelli che invece una volta andavano a mangiare "poenta e costa" alle Feste dell'Unità, sono gli stessi che oggi affollano  le feste della Lega.
    – Lector –

  2. lector,
    dove abito io, a senigallia(an), il pd è un partito che vince ancora a percentuali bulgare e quindi ha una forte base popolare, anche se gli interessi che rappresenta sono sostanzialmente quelli del mattone.
    nel profondo nord so che è ben diverso, cioè, come tu dici, la lega è il partito votato dalle classi popolari e il pd dlla ricca borghesia.
    i motivi possono essere molti, ma quello che tu dici ha secondo me un suo grosso fondo di verità.
    e non è certo una provocazione, ma una verità, dire che in congiunture economiche difficili il razzismo divampa prima tra le classi meno abbienti.
    quando ci si impoverisce si diventa più feroci verso gli altri che spesso diventano capri espiatori (non esiste l'immigrato tout court, esistono l persone) e il populismo leghista, che è un partito popolare, diciplinato e radicato sul territorio anche con validi amministratori a quanto mi hanno detto, ha gioco facile.

    ciao!

  3. Ti ringrazio Bruno, stavolta temevo d'aver detto proprio un'eresia.
    Ma tutto nasce dalla constatazione che, dalle mie parti, la sinistra ha completamente perso il contatto con la gente comune, ed è oggi rappresentata per larghissima fetta da appartenenti alle cerchie tradizionalmente più snob; e me ne chiedo la ragione.
    Ciao.

  4. caro lector, io credo che azzeccare il perchè sia molto difficile, magari ci sono diversi perchè.
    posso dire che la ricerca dei salotti buoni e dell'apprezzamento della borghesia radical chic, tendenza che già esisteva nel pci, si è iper accentuata con la sua fine, quando col pd, probabilmente per mera riproduzione del ceto politico. e, oltre al legame con gli ambienti snob, si è perseguita una politica che "di sinistra" ha ben poco. .
    è stata una scelta sciagurata sia per la sinistra stessa, che si ritrova sempre perdente, sia per le classi popolari e per tutti, perchè la fine del radicamento territoriale e dell'attenzione alle esigenze delle classi meno abbienti ha portato allo sfondamento culturale della lega.
    ma, si sa, quando si lascia vuoto uno spazio qualcuno prima o poi se lo prende.

    p.s.: nella sinistra più radicale sul rapporto coi salotti radical chic della ricca borghesia basta pensare a bertinotti…

  5. "ma si sa, quando si lascia vuoto uno spazio qualcuno prima o poi se lo prende":

    dalle mie parti questo è successo soltanto in parte. L'elettorato di sinistra in Toscana sta scegliendo sempre di più l'astensione e la destra non cresce affatto in proporzione alla perdita di voti della sinistra.

    Filopaolo

  6. @ lector

    il confronto che fai nel post non mi sembra del tutto azzeccato. La condizione sociale di un contadino del sud degli Stati Uniti degli anni 30 o 40 non può essere paragonata a quella di un appartenente alla classe piccolo-borghese e operaia dell'Italia del nord degli anni 80.

    Filopaolo  

  7. filopaolo,

    hai ragione; ho assolutizzato un po' troppo il discorso, ma mi riferivo nella fattispecie al profondo nord, dove la mentalità leghista trae le sue origini ed ha più forza d'impatto per ovvie ragione territoriali e ideologiche.
    però io farei comunque attenzione: stanno iniziando a prendere voti anche qua nelle marche (a fano ne hanno presi parecchi),  in abruzzo, e ne hanno iniziati a prendere molti in emilia.
    per cui non è detto che il fenomeno non sia in espansione…
     

  8. Vi dico anche che in Veneto ci sono parecchie persone del sud o di origine meridionale che appoggiano la Lega, non da ultimo mio cognato che è siculo di Sommatino (CL) e che vota Lega convinto ormai da parecchi anni.

  9. Per essere onesti c'è anche da aggiungere un'altra cosa importante sulla Lega. Ai suoi inizi questo movimento non ha basato i suoi propositi sul razzismo ma sulla riforma dello stato in senso federale. Che poi questo nel sentire comune degli elettori della Lega si traducesse in una diffusa insofferenza verso il meridione d'Italia, compresa Roma, visti come buco senza fondo dove i soldi delle tasse vengono malgestiti, questo è vero. Ma, in fondo, non avevano del tutto torto. Che poi tutte le buone intenzioni di questo partito si siano perse per strada fino ad essere completamente dimenticate oggi, beh, su questo siamo pienamente d'accordo.
    Filopaolo

  10. Comunque, ragazzi, per me valgono molto di più gli uomini, degli abiti che indossano. Almeno a livello locale, da noi la Lega  ha espresso sia buoni amministratori (tipo il sindaco Covre di Oderzo), che furfanti matricolati, come l'assessore David Codognotto, di San Michele al Tagliamento, che è stato arrestato giusto ieri perché estorceva tangenti agli imprenditori.

  11. Purtroppo, l'ignoranza è la madre di tutti i preconcetti e la chiesa, avendo sempre contribuito a mantenere il popolo nell'ignoranza, è la grande responsabile di ogni intolleranza.

  12. Ciao a tutti,
    fra un po' torno in Italia e se vorrete, vi racconterò un po' di cose dell'Ungheria.
    Non sempre riesco a seguirvi, causa posizione e connesione ad Internet.

    Un caloroso abbraccio a tutti-

    kefos93

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