Non più di tre giorni fa, all’Angelus, Benedetto XVI stroncava l’astrologia: “La nostra speranza non fa conto su improbabili pronostici”. Oggi, parlando degli astrologi zoroastriani chiamati Re Magi (Mt 2, 1-12), ha elogiato “coloro che, attraverso tutte le epoche della storia, sanno riconoscere il messaggio della stella”.
Tutto sta nel come si legge la stella. Se Venere entra nello Scorpione e annuncia al nato sotto il segni dei Pesci che lo attendono settimane di coccole, si tratta di un improbabile pronostico. Se invece una cometa punta in direzione di Betlemme e annuncia a Gaspare, Melchiorre e Baldassarre che lì sta per nascere il Re dei Re, l’oroscopo è azzeccato, e l’astrologia non è più una puttanata.
(Dal sito di Malvino)
della serie non si smette mai di imparare, io oggi ho saputo che secondo la tradizione russa ( non ignazio anche se quello con le str…. non scherza) esisteva pure un QUARTO re che arrivo in ritardo…. Mah ? forse il cammello aveva bucato
salam aleikum
gigi
Sì, ne ero a conoscenza. Chissà cosa portava in dono. Forse l’8 per mille
qui allora ci si fa le stelle a proprio uso e consumo! io becco solo e sempre quelle che dicono puttanate, a cominciare da quelle che cadono e mai che realizzassero un piffero
@—>Metropoleggendo
Eh, già. Le stelle non son più quelle di una volta ….
io nelle stelle cadenti ce potrei pure crede’, tanto so’ troppo lento pe’ esprime’ un desiderio quanno ne vedo una…
@—>Orsopio
Le pellacce dure come noi, se ne fregano delle stelle, vecchio mio ….