LOGICA DEL NICHILISMO di Franca D'Agostini

heidegger

MASSIMO ADINOLFI, nel suo blog AZIONEPARALLELA, segnala questo libro, che probabilmente acquisterò, dato il mio interesse per l’argomento.

Guardo come sono formulati i titoli dell’indice e subito mi perseguita una domanda maliziosa anche se, nel caso specifico, assolutamente arbitraria, posto che il libro manco l’ho visto e Franca D’Agostini non la conosco affatto: perché tanti autori sembrano molto più preccupati di far notare quanto sono colti e intelligenti, piuttosto che chiedersi se il lettore capisce effettivamente ciò che vogliono  dire?

Absit iniuria verbis

In breve
Nietzsche, Heidegger e i loro interpreti non si stancano di ripetere che il nichilismo è "la logica dell’Occidente". È possibile una valutazione spregiudicata di questa tesi, esaminando che cosa significhi realmente la problematica del nichilismo dal punto di vista della logica moderna? L’idea di fondo del libro è che proprio nell’incontro con la logica il nichilismo possa rivelare le sue migliori ragioni.

Indice
Premessa – Introduzione. Acqua da acqua – Parte prima Il modo di pensare ricorsivo: Introduzione – I. Verum erit veritatem occidisse – II. Primato della logica nella problematica del nichilismo – III. Logica formale e logica continentale – IV. Il circolo ermeneutico e il modo di pensare ricorsivo – V. Formalizzazione dell’eterno ritorno? – VI. Logica, tecnica, retorica e storia – VII. Metalogica del nichilismo – Parte seconda Logica continentale: dialettica e differenza: Introduzione – I. Dialettica e differenza – II. Formalizzazioni della dialettica – III. Apertura della dialettica all’esistenza – IV. Nichilismo – V. Logica ermeneutica: metodo – VI. Logica ermeneutica: ontologia – VII. Due forme di nichilismo mancato – VIII. Dialettica, differenza, ricorsività – – IX. Potrebbe non esserci nulla? – Conclusioni – Note – Riferimenti bibliografici – Indice dei nomi

8 Risposte a “LOGICA DEL NICHILISMO di Franca D'Agostini”

  1. Grazie Marco.

    Anche il tuo sembra parecchio interessante. Ci ho dato un’occhiata or ora, ma penso proprio che ripasserò presto.

    Ciao 🙂

  2. beh forse perché anche il lettore deve metterci del suo, altrimenti dovremmo restare tutti a colorare gli album dei bambini… 🙂

  3. @–>DottorBenway

    Sono più che mai d’accordo, altrimenti non avrei scelto il nick che mi sono scelto, dall’omonimo libro di Umberto Eco.

    Quel “pensiero scorretto” che ho scritto sul post, tuttavia, trae spunto dalla mia personale esperienza di vita. M’è capitato, ormai in un lontano passato, di pubblicare qualcosa nell’ambito tecnico di mia competenza. La mia maggiore preoccupazione era quella di dimostrare ai miei mentori (di solito professori, o colleghi anziani) che “possedevo” la materia. La chiarezza degli assunti per un ipotetico lettore diventava inconsciamente secondaria rispetto alla profusione di terminologia tecnica, di citazioni erudite, di ricerca delle frasi ad effetto. E’ un chiaro sintomo di insicurezza, che con gli anni dovrebbe scemare a beneficio d’una vera bontà dei contenuti e, indirettamente, della pazienza del lettore.

    Ciao e grazie per l’intervento.

  4. @–Anonimo n. 5

    Tanta pazienza, vocabolarietto in parte, wikipedia sempre online, e sarà una buona occasione per rinverdire vecchi studi.

    Grazie per avermi messo sull’allerta di cosa mi aspetta. :-))

  5. Buongiorno Onorevole Terzo.

    Grazie. Quando si muovono le Istituzioni, significa che s’inizia a diventare davvero importanti :-)))

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