LA GRANDE BUFALA

Donne ebree al tempo di Gesù

Tale profezia nel testo ebraico non annuncia esplicitamente la nascita verginale dell’Emmanuele: il vocabolo usato (almah), infatti, significa semplicemente «una giovane donna», non necessariamente una vergine. Inoltre, è noto che la tradizione giudaica non proponeva l’ideale della verginità perpetua, né aveva mai espresso l’idea di una maternità verginale.
Nella traduzione greca, invece, il vocabolo ebraico fu reso col termine «parthenos», «vergine».

No, non è Odifreddi, ma Giovanni Paolo II nelle sue Catechesi Mariane.

12 Risposte a “LA GRANDE BUFALA”

  1. la sapevo, ma rileggerla fa sempre piacere all’inizio, poi fa arrabbiare un’altra volta perché richiama alla mente la massa di mistificazioni che vengono propinate al popolo da parte di chi sa benissimo che sono appunto tali…

    mah

    ciao Lector!

    meditapartenze

  2. *L’oracolo di Isaia (Is 7,14) …è stato precisato in questo senso nella traduzione greca dell’Antico Testamento. Citando l’oracolo così tradotto, il Vangelo di Matteo ne proclama il perfetto adempimento per mezzo del concepimento di Gesù nel grembo verginale di Maria.*

    In questo come altri passi, la traduzione dei LXX non è una mera trasposizione letterale, ma un ulteriore approfondimento della rivelazione, coerentemente col progressivo disvelamento della verità in vista della pienezza dei tempi.

    Comunque non è solo Matteo ad affermarlo, ma anche in Lc 1;34 si evince indubbiamente il voto di Maria alla verginità:

    « L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». » La profezia dell’Angelo è palesemente a luuungo termine, dunque anche l’ou gignosko della Vergine non può non essere tradotto in questo senso, come “non intendo perpetuamente conoscere”, che facendo il paio con Mt 1;25 (verginità fino alla nascita di Gesù) dimostra il dogma.

    Empiricamente, vi è poi la conferma di 2000 anni di mistica cristiana, se non bastasse la teologia e la fede del popolo.

    A parte tutto, che pena non riconoscere (laicamente) la bellezza del voto di castità, riconosciuta anche presso religioni pagane (per esempio le vestali).

  3. caro pesciolino verde. Me la spieghi la bellezza del voto di castita’? Non sono al momento in grado di capirla e apprezzarla. Mi viene anzi il curioso pensiero di estenderla alla prima volta che uno respira, mangia, o beve o fa la cacca o alla marea di prime volte che ci fanno passo dopo passo meno casti e piu’ “smaliziati” (cadere, rialzarsi, imparare ad andare in bicicletta, bla bla bla).(non e’ ironia).

    Perche’ il sesso dovrebbe ricoprire un valore speciale? Perche’ e’ bello, intenso, legato all’amore, procreatore? Embe’?

    Fammi capire e apprezzare.

    Grazie

  4. caro eroe rosso. Ci provo. Spero che comprendi, per cominciare il discorso, la bellezza della sobrietà (temperanza, moderazione), cioè dell’essere guidati dalla ragione nell’uso dei beni. Per il sesso questo vuol dire congiungere eros e agape, quindi donarsi esclusivamente e perpetuamente all’amato, piuttosto che sfarfallare qui e lì. Questo per tutti.

    La scelta particolare della verginità è come voler “sposare Dio”. Maria si era, probabilmente (così capisco), donata tutta a Dio, per questo non intendeva conoscere uomo.

  5. In effetti temperanza e moderazione dovrebbero utilmente essere estese ad ogni categoria partendo magari da quella alimentare.

    Una volta si diceva: il troppo stroppia.

    Vedo l’utilita’ ma non la bellezza.

    Congiungere eros e agape lo vedo e lo apprezzo in un rapporto di amore, ossia il sesso come conseguenza dell’amore. Di questo posso anche percepire la bellezza, la tenerezza, l’incanto e persino (mi voglio sbilnaciare) la natura Divina.

    Mi risulta a questo punto ancora piu’ oscura la bellezza della castita’.

    A meno che tu non intenda per castita’ (e relativa bellezza) il dono reciproco che ci si fa quando ci si ama. Amarsi profondamente (eros e agape) E’ casto proprio perche’ ci si ama. Bello. Questo si.

    Ma..

    se per castita’ si intende rinuncia all’eros mi dispiace ma vedo il tutto come un guasto catastrofico, che avvelena prima di tutto proprio il bello e la bellezza del dono. La verginita’ diventa (per me ovviamente) un crimine che ammazza senza appello l’amore. Maria, sempre che sia esistita, sembra non si sia donata solo a DIo visto che ha comunque concepito altri figli. Mi risulta che abbia conosciuto altro oltre lo spirito santo. Ricontrollero’.

    ancora una volta continua a sfuggirmi la bellezza di questo tip odi verginita’.

    Tra l’altro spesso si gioca sporco quando non si definiscono troppo bene i confini semantici tra castita’ e verginita’. Si nomina l’una per intendere l’altra e non mi pare troppo corretto perche’ volutamente ingannatorio.

    Quindi ripeto: di quale bellezza parli?

  6. A meno che tu non intenda per castita’ (e relativa bellezza) il dono reciproco che ci si fa quando ci si ama. Amarsi profondamente (eros e agape) E’ casto proprio perche’ ci si ama. Bello. Questo si.

    si, hai capito bene. intendo proprio questo per castità: unire eros e agape. quindi c’è castità anche nel matrimonio (ovvio, sennò come farebbe ad essere addirittura un sacramento? su,su…). ho detto questo per dimostrare che non si può amare, in questo modo, più di una persona.

    il caso della verginità è un caso speciale: questa persona è Dio.

    @lector: il post lo leggo un’altra volta ché ora vado di fretta… non sai quante altre cose mi sfuggono, cmq!

  7. Parlare di "bufala" non mi sembra corretto.

    Nell'antico Israele con il termine "almah", cioè "giovane donna", si identificava sempre la donna non sposata, cioè che non aveva ancora "conosciuto" uomo. Per un testo ebraico, com'è Isaia, dire che una "almah" concepisce un figlio significa riportare un evento eccezionale, fuori dal normale.
    E' per questo che Matteo interpreta la profezia di Isaia nel senso della nascita verginale.

    A tale conclusione perviene anche Giovanni Paolo II nel link segnalato. Basta leggerlo tutto.

    Un caro saluto

    Luis   

  8. Egregio ignoto Luis, non mi pare affatto che "almah" indicasse chi non avesse avuto mai rapporti sessuali, dato che proprio per indicare questo stato fisiologico si usava un altro termine, cioè "batalat"…
    La sua osservazione è dunque mistificatoria, così come lo è il seguito della prolusione del defunto beato papale.

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