LA CUCCAGNA

le mani sulla città

I conti son presto fatti. Sono state stimate circa 10.000 società partecipate dagli enti locali (comuni e province) e dalle regioni. Ognuna di queste società, mediamente, distribuisce prebende e sinecure per circa 200.000 euro ciascuna, in cariche societarie per presidenze, consigli d’amministrazione e collegi sindacali. Fanno all’incirca 2 miliardi di euro all’anno che, uniti a quelli relativi alle partecipate dello Stato, comportano uno sperpero complessivo di almeno 5 miliardi. Se ci aggiungiamo quello che costano per soli emolumenti dei parlamentari, del personale, dei vitalizi erogati e delle spese di funzionamento e di rappresentanza, Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, ministeri vari e regioni, potete immaginare come si raggiunga e probabilmente si superi con tranquillità  l’esorbitante cifra di almeno una decina di miliardi all’anno.

Quanto equivale, ad esempio in termini di pensioni, questo sperpero di danaro pubblico? Dieci miliardi di euro, per chi non avesse dimestichezza con i conti,  equivalgono a circa 750.000 pensioni di mille euro mensili ciascuna, compresa la tredicesima. Ossia equivalgono a 750.000 nuclei familiari di 4 persone ciascuno per un totale di oltre 3 milioni di persone, liberati dall’incubo della fame e della disperazione. Ecco, questo è il costo purtroppo per difetto – perché non siamo in grado di quantificare qui le conseguenze dei furti e degli sperperi dovuti alla cattiva amministrazione e alle frodi come quelle del Mose e dell’Expo – della politica in Italia.  Praticamente, l’equivalente al giro d’affari della mafia e della criminalità organizzata.

Tornando al tema del post, a cosa servono queste società? Praticamente a nulla. Il loro fine ultimo è quello 1) di elargire premi elettorali ai fedelissimi vicini a coloro che hanno conquistato il potere 2) fare da collettore per i finanziamenti illeciti ai partiti e a chi li rappresenta.

Mi sembrano entrambi due ottimi motivi per eliminarle, anche se, come al solito, infine non se ne farà nulla, essendoci troppe collusioni e troppi interessi in gioco.

Pubblicato da hannibalector

"Nessuno è il mio nome: Nessuno mi chiamano mia madre e mio padre e tutti gli altri compagni"

2 Risposte a “LA CUCCAGNA”

  1. Mi pare un ragionamento fazioso e semplicistico che ritiene la governance di una azienda a partecipazione pubblica un costo inutile.

    1. No, se te lo dice uno che la fa (la governance). E poi, i fatti parlano da soli. Bisogna essere ciechi o collusi per non vedere. Per non dire peggio. Almeno il 90% delle partecipate pubbliche potrebbe essere tranquillamente eliminato e non se ne accorgerebbe nessuno, tranne i pochi fortunati che ci campano sopra.

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