LA CONFESSIONE VIOLA LA LEGGE SULLA PRIVACY

confessione
Il c.d. "sacramento" dellla confessione – così com'è gestito oggi –  viola le disposizioni del Testo unico sulla privacy (decreto legislativo 30 giungo 2003, n. 196) in materia di dati sensibili.
Il sacerdote, infatti, prima di raccogliere la confessione del fedele, dovrebbe farsi firmare una liberatoria, come previsto dall'art. 26 , comma primo, del decreto:
"1. I dati sensibili possono essere oggetto di trattamento solo con il consenso scritto dell'interessato e previa autorizzazione del Garante, nell'osservanza dei presupposti e dei limiti stabiliti dal presente codice, nonche' dalla legge e dai regolamenti." [1]
Personalmente, non conosco dati più "sensibili" di quelli che si confessano in segreto. Sarebbe interessante una sottoscrizione volta a informare il Garante in proposito, visto che al comune cittadino, che non si dovesse adeguare alla legge sulla privacy, sono comminate sanzioni particolarmente pesanti, anche di natura penale.
Perché le norme dello Stato non debbono valere per i preti? Che garanzie ci offrono, questi signori, per essere esautorati da obblighi che riguardano tutti? Di quale dispensa godono, per essere considerati al di sopra dell'ordinamento vigente?  

[1] Anche se il medesimo articolo stabilisce subito dopo che:
"3. Il comma 1 non si applica al trattamento:
a) dei dati relativi agli aderenti alle confessioni religiose e ai soggetti che con riferimento a finalita' di natura esclusivamente religiosa hanno contatti regolari con le medesime confessioni, effettuato dai relativi organi, ovvero da enti civilmente riconosciuti, sempre che i dati non siano diffusi o comunicati fuori delle medesime confessioni. Queste ultime determinano idonee garanzie relativamente ai trattamenti effettuati, nel rispetto dei principi indicati al riguardo con autorizzazione del Garante
;"
rimane da accertare quali siano queste "idonee garanzie" e se le medesime siano state effettivamente attuate dall'istituzione religiosa di appartenenza, nonché se si sia ottenuta la prevista specifica autorizzazione del Garante.
In mancanza di tali "idonee garanzie" e dell'autorizzazione del Garante, quanto stabilito dal precedente primo comma non trova deroga alla propria applicabilità in specie.

2 Risposte a “LA CONFESSIONE VIOLA LA LEGGE SULLA PRIVACY”

  1. E' arrivato il momento del No Berlusconi Day 2 – Sabato 2 Ottobre 2010 ore 14:00 – Roma

    “La maggior parte dei sudditi crede di essere tale perchè il re è il Re, non si rende conto che in realtà è il re che è Re perchè essi sono sudditi “

    Un grazie al blog “librescamente” per l'ospitalità e collaborazione.

     

    No Berlusconi Day 2

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