GRANDE MALVINO!

(dal blog di Malvino)

25 gennaio 2008

Con una faccia da Eutifrone

 

papa ratzinger

Giovanni Reale scrive: “Eutifrone, sacerdote della religione ufficiale, che professa con tanta sicurezza di possedere la perfetta conoscenza del santo e dell’empio, non riesce, nella discussione con Socrate, se non a contraddirsi e a confondersi, mostrando di avere conoscenze tutt’altro che chiare […] La religione ufficiale che Eutifrone rappresenta non ha affatto un adeguato concetto di santo. Il corretto concetto di santo può, invece, additarlo Socrate, che ha superato quella fallace credenza sugli dèi, con una ben più alta visione della divinità” (Presentazione dell’Eutifrone, in: Platone, Tutti gli scritti, Bompiani 2000).
Questa “visione più alta della divinità” è riconosciuta a Socrate anche da Benedetto XVI, e questo , perché Sua Santità è il sommo sacerdote della religione ufficiale, e non esita a esibire con estrema sicurezza il possesso della perfetta conoscenza di ciò che è buono e vero (i due assoluti coinciderebbero – dice – nel suo Dio), e di ciò è cattivo e falso, sebbene abbia più volte mostrato di avere conoscenze tutt’altro che chiare. Ciò nonostante – chi oserà negare? – Benedetto XVI rappresenta la religione ufficiale: una religione ufficiale che non ha mai esitato a zittire, con le buone o le cattive maniere, ogni Socrate che si azzardasse a contestare come fallace, o solamente opinabile, il cumulo delle sue malate superstizioni.
Nell’allocuzione che Benedetto XVI avrebbe dovuto pronunciare all’Università La Sapienza, diffusa contestualmente …………………..(CONTINUA QUI).

8 Risposte a “GRANDE MALVINO!”

  1. Scusa l’OT:

    quindi anche tu hai vissuto all’estero per un periodo? Posso chiederti dove?

    😉

    Io comunque più che apolide mi sento Europeo.

  2. Quando ho letto che mi invitavi a non scomodare la filosofia, ed hai trovato il mio un ennesimo inutile tentativo di cercar una via di “incontro” tra visione laica e visione religiosa debbo dire che molti pensieri mi sono venuti in mente, troppi! … sono venuta a trovarti…

    * penso che il senso di responsabilità personale per convinzioni, scelte, azioni…sia ciò che accomuni ogni uomo “credente” o “non credente”…

    * credo sia semplicistico, non semplice, togliere a livello filosofico anzi esistenziale, la questione “Dio” e render questo la soluzione di tutte le antinomie, tutte le contraddizioni, tutte le assurdità (lo hanno anche provato a metter in pratica da qualche parte mi sembra… … ) …se vuoi accusami per questo di… … metafisica…

    Mi ricordi molto la filosofia storica positivista “teoria degli stadi” di Comte…

    *Non penso che essendo cristiana

    -prima “agnostica” in ricerca- (se lo credi ora dimmi di aver buttato il cervello all ammasso: avendo optato per un cumulo di superstizioni illusorie) sia ormai inutile che io resti appassionata di sociologia o filosofia…citando talvolta un pensatore ….

    … Non so se conosci queste donne: Simone Weil, Dorothy Day, Madeleine Delbrel, Edith Stein…Te le cito (dovresti conoscerle) per dirti che risulta molto difficile, leggendo le loro vite, pensare che ad un certo punto atee o agnostiche, filosofe o impegnate socialmente

    …abbiano “abdicato alle loro inteligenze” per… … … … ..

    “un cumulo di malate superstizioni”… … …

    Ah! a questo proposito ti lascio un pezzo di intervista di Onfray (lo conosco ed ho letto il suo trattato) che parla con consapevolezza dell interlocutore che ha difronte, che prima di teologia ha studiato anche scienze politiche e storia, ed era stato chiamato in 5 università pubbliche tedesche per insegnarle … …

    “(…) Benedetto XVI è temibile in quanto è un intellettuale d’alto bordo. Quando Nicolas Sarkozy, il Presidente della Repubblica Francese che passa disinvolto dal Vaticano a Disneyland, offre al papa un libro di Bernanos (scommettiamo che Sarkozy ignorava persino il nome dell’autore del “Diario di un curato di campagna”…), si è sentito dire (in francese) dal Sommo Pontefice che aveva già letto Bernanos nella Pléiade – e cioè nella lingua originale e nel volume edito dalla prestigiosa collana Gallimard. La lettura del suo recente “Gesù di Nazareth”, zeppo di riferimenti alla ricerca teologica contemporanea, quella dell’intervista di Paolo Flores d’Arcais nel nostro comune libro “Dio esiste?”, oppure il suo incontro con Jürgen Habermas pubblicato dalla rivista Esprit , ci mostrano un dialettico sottile, un filosofo con una grande conoscenza della scuola ermeneutica tedesca, un pensatore di alto livello, conoscitore perfetto della filosofia occidentale, soprattutto dell’idealismo tedesco; in altri termini, un temibile avversario, che rischia di fare non pochi danni. Benedetto XVI rifiuta infatti con particolare finezza la contrapposizione fra “fede” e “ragione”. Rivendica alla pari dei filosofi l’uso della ragione, che non commette l’errore di criticare o di disprezzare, e che anzi colloca a un livello molto alto come strumento che proviene da Dio per poi ritornarvi

    (…)Benedetto XVI è infatti un osso duro! Per essere all’altezza della battaglia del pontefice, il laicismo dovrà pensarsi chiaramente rispetto alla permeabilità e alla radicalità.(…)”

    Lo so che non mi biasimi per quelle che consideri illusioni consolatorie ma forse mi biasimerai se ti dico che mi ritengo una persona che… pensa …pur essendo cristiana…

    ..chissà…

    un caro saluto,

    con affetto e stima,

    brezza:-)

  3. @–>Brezza37

    Precisazione n. 1

    Non v’era nessun invito “a non scomodare la filosofia” rivolto a te: si trattava d’una allocuzione generica e impersonale.

    Precisazione n. 2

    Se non erro, il pezzo che tu riportavi era di Giovanni Maria Fiori;

    dunque, “l’ennesimo inutile tentativo”, era da intendersi rivolto a lui. A meno che Giovanni Maria Fiori e Brezza47 non siano la stessa persona, ma confesso di non aver controllato sul profilo di Splinder.

    O.T.

    Di George Bernanos ti consiglio, se non lo hai già letto, “Un delitto”. C’entra poco con quanto in argomento, ma è un buon libro.

    Ciao e grazie per l’intervento. 🙂

  4. Ciao lector,

    scusa se rispondo dopo un secolo.

    Ti ringrazio per le precisazioni…ma, ovviamente, condividendo il pezzo che avevo trascritto sulla shoah …. “l’ennesimo inutile tentativo” di trovare punti di incontro tra visione laica e visione “religiosa” della vita…

    lo avrei fatto volentierissimo anche io! :-))) per questo l ho messa sul personale… (ebbene: non siamo la stessa persona 🙂

    Grazie anche per l indicazione del libro di Bernanos (per quel poco che lo conosco: bello!!) ma a dire il vero, dopo i romanzi di Richard Write e Dostoevskij … volevo riprendere un pò respiro con qualcosa di più… …leggero!

    magari mi do alla visione di…

    … … “uomini e donne”!!!

    tanto oramai ho optato per

    ” l oppio dei popoli” e con la religione mi sono giocata inteligenza, spirito critico e coscienza

    perciò… … 😛

    Un caro saluto!

    Brezza 🙂

  5. no? nO? NOOOO??? 😀

    e Vabbè! Allora, dopo Dostoevskij e Wright (oddio ma come l’avevo scritto?*_*) mi darò alla lettura di tutte le opere di Bernanos… e misà che mi ci vorrà di nuovo qualche digestivo…

    Riguardo alla tua risposta di sopra:

    – credo si possa fare una certa distinzione tra le due “funzioni consolatorie”… … …

    – “supporto di chi pretende attraverso esso di manipolare e controllare il prossimo”

    … forse posso capire a cosa ti riferisca… mumble, mumble… (apro una pausa di riflessione) … …

    ^_^

  6. Olà, Brezza.

    “Un delitto” di Bernanos è solo un giallo a sfondo psicologico, dove il protagonista è un curato di campagna. Saranno neanche 200 pagine in tutto, tra l’altro scorrevoli. Vai tranquilla.

    Ciao ;-))

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