La Procura di Torino ha chiesto di condannare a nove mesi di reclusione Beppe Grillo al termine di un processo legato a una delle dimostrazioni dei No Tav in Val di Susa. I pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, della procura di Torino, hanno chiesto anche la condanna a pagare 200 euro di multa. Il reato è la violazione di sigilli per un episodio legato alla costruzione di una baita-presidio dei No Tav in Valle di Susa. I due pm, nella proposta di conteggio della pena, hanno applicato la recidiva in riferimento a una precedente condanna per diffamazione. Il leader dei Cinque Stelle ha commentato così la notizia: «Io confido nella Giustizia. Sono calmo, sono sereno. Sono molto sereno. Non ho grossi problemi. Il PM ha chiesto nove mesi di reclusione perché io avrei rotto un sigillo `già portato via dal vento´, come scritto nella notifica. Era un sigillo che non c’era, un sigillo «inconsapevole». Mi hanno invitato in una baita dove mangiavano della polenta e io sono andato a mangiare la polentina. Però io sono tranquillo: nove mesi passano presto».
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