DOMANI VADO IN PERU’ VIVA GESU’ VIVA GESU’. DOPODOMANI CI VADO ANCH’IO …

prete conta soldi

Il superattico del cardinale Tarcisio Bertone è stato ristrutturato con i soldi destinati ai giovani dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Lo scrive il giornalista dell’Espresso, Emiliano Fittipaldi, nel suo libro “Avarizia” in uscita da Feltrinelli. Lo riporta un’anticipazione pubblicata dal quotidiano “la Repubblica”.

Pubblicato da hannibalector

"Nessuno è il mio nome: Nessuno mi chiamano mia madre e mio padre e tutti gli altri compagni"

30 Risposte a “DOMANI VADO IN PERU’ VIVA GESU’ VIVA GESU’. DOPODOMANI CI VADO ANCH’IO …”

  1. Prima che il signor Train venga di corsa a rinfacciarmi il passato.
    “Quare id feci, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.”

    “Excusatio non petita, accusatio manifesta.”

    🙂

    P.S. Mi chiamo Jazztrain non signor Train, anche lei storpia il mio nickname come fanno quei mentecatti?

      1. Non ho notizie da darle su Galatea, l’ultima volta che ho parlato di lei, mi ha detto che provava stima nei suoi confronti.

          1. Prego, non c’è di che…

            Quando conoscerà il suo futuro compagno di aperitivo, sappia che è un mitomane.

            Su dieci parole che dice, una è vera, non si fidi troppo di un sociopatico.

          2. Guardi che non ci fa una bella figura, parlandomi male gratuitamente di una persona che neppure conosco.
            Lo dico per lei, a me non me ne può calare di meno.

      2. Più che calunniarla, la prende in giro.
        Le affermazioni che vengono fatte su di lei sono talmente grottesche che nessuna persona di buon senso potrebbe prenderle per veritiere.
        Quando a scuola, da bambini, tra compagni, ci si attribuiva nomignoli e insulti improbabili, a me hanno sempre insegnato che la forma migliore di neutralizzarli era quella di ignorarli. Per quanto mi riguarda, ha sempre funzionato.
        Ma se lei ci casca sistematicamente e si arrabbia, non fa che incentivare il divertimento dei burloni.
        Inoltre, a prescindere, diffamare non è un compartamento signorile.

        1. “Quando a scuola, da bambini, tra compagni, ci si attribuiva nomignoli e insulti improbabili, a me hanno sempre insegnato che la forma migliore di neutralizzarli era quella di ignorarli.”

          Non siamo tra bambini e non è un gioco.

          1. “Inoltre, a prescindere, diffamare non è un compartamento signorile.”

            Non lo dica a me, lo dica al suo compagno di aperitivo.

          2. Scusi, m fa la morale? Lo dica al suo compare di aperitivo che quando si toccano certi argomenti (posizioni politiche o altro), strilla come se fosse una vergine violata.

          3. Perché dovrei schiattare di rabbia? Non le passa per la mente che la gente ed io in particolare possa avere cose assai più importanti da fare?

          4. Tipo cazzeggiare dai topgonzi?

            Se questa è la cosa più seria che ha da fare, vuol dire che lei è da compatire.
            Buona serata…

      1. Spesso i nostri fessi in libera uscita molestano blogger terzi. Non possiamo tenerli tutti in gabbia, ma ci scusiamo lo stesso perché sappiamo di portare una responsabilità.

          1. Da Topgonzodevemorire

            LA REGRESSIONE ALL’INFANZIA DEI RATTI DI TOPOGONZIA E LA LORO OMOSESSUALITA’ LATENTE…

            Gli rode il culo di brutto, ai roditori di Topogonzia.

            Stanno accusando maledettamente gli attacchi che partono dal blog del Glorioso Derattizzatore Sottoscritto, e reagiscono scompostamente.

            Siccome, però, sono persone di bassissima estrazione culturale e di totale ineleganza, non trovano di meglio da fare che scadere in atteggiamenti da trivio.

            Questi nani del pensiero, con codazzo di pseudo-signore, non riescono a pensare ad altro che a dire al sig. Jazztrain, loro vittima storica, di prendersi nel culo qualcosa: un sax, un elefante, un adipolfo o altro.

            Con queste eleganti metafore hanno infarcito gli ultimi cinque, sei post.

            Ecco, questo è il livello: insulti e “delicate” immagini che non proferiscono più neanche i bambini della scuola elementare…

            E’ una regressione all’infanzia: o, piuttosto, siamo di fronte a degli omosessuali latenti i quali, secondo uno schema classico, preferiscono fare gli omofobi e dar dell’omosessuale agli altri? Da notare che essi si ritengono politicamente corretti, e non esitano a rimproverare scorrettezze al prossimo: ma, evidentemente, per loro l’omosessualità è una cosa inaccettabile.

            E quindi devono nascondersi…

            Nell’immagine: Cacafesso Fondatore ed Erasmo da Stronzerdam mostrano le loro intimità con fare allusivo e lascivo desiderio…

          2. Il bello del sig.Train è che non si rende conto, anche a distanza di anni. Esibisce fiducioso questo reperto archeo-nazi-omofobo, come se fosse a nostro danno. Lui non capisce, e quindi va sulla fiducia.

          3. A parte il fatto che il titolare ha sempre riso di gusto perché diceva che i topastri (così li chiamava), non sapendo come attaccarlo lo chiamavano naziskin. Allo stesso modo Thorgen rideva quando lo chiamavano il canuto reggicoda (non le dico come Thorgen si divertiva a storpiare il nick di Erasmo, non mi pare il caso d’infierire nei confronti di Erasmo, nessuno merita di essere umiliato, persino uno come lui che lo meriterebbe di diritto). Però, visto che lei dice che mi prendo troppo sul serio, sappia che sia topgonzodevemorire e topgonzochainsawmassacre venivano regolarmente censurati perché i topgonzi, che si prendono sul serio quando scrivono quei terrificanti pipponi nei quali esprimono due o tre concetti, non amano a loro volta subire lo stesso trattamento; ossia, essere presi per il culo. Un classico, signor Lector, chi ama sfottere, non vuole essere sfottuto.

          4. E lo credo, sig.Train, che rideva di gusto: quello era veramente nazista, e quindi non si offendeva. Del resto, lo ha detto anche lei, sig.Train, che chi chiama “ratti” gli altri è nazista.

          5. “Del resto, lo ha detto anche lei, sig.Train, che chi chiama “ratti” gli altri è nazista.”

            Lei è un insuperabile maestro dell’argomentum ad hominem, e in particolare della reductio ad hitlerum

            (argumentum ad hominem tecnica nella quale il signor Erasmo trionfa, non èa ltri che una classica fallacia logica).

          6. Quando gli fa comodo, il sig.Train accosta gli altri ai nazisti. Noi gli diciamo asino, e lui: “Lo sa chi era solito paragonare qualcuno ad un animale perché indegno di appartenere alla specie umana? I nazisti, loro paragonavano gli ebrei ai ratti.
            Ma quando non gli fa comodo, ossia se riguarda lui e i suoi amici, diventa una reductio ad hitlerum.
            Non si può portare il sig.Train a esempio di equanimità. Diciamo che la pensa così:” le regole sono fatte per i miei nemici”.
            Il sig.Train sbaglia due volte: primo, in un mondo di persone per bene, che non respirano aria mafiosa, le regole valgono prima di tutto per sé stessi. Secondo, noi non siamo suoi nemici, ma suoi soccorrevoli amici.

          7. … e pure del giaguaro, dai, sia onesto! (Non metto la faccina che ride perché il sig. Erasmo mi ha suggerito che non fa fine)

  2. Ciao hannibal,
    è un po’ di tempo che non ti leggo.
    Tutto bene ? A parte i cretini…noti…
    Deicida che fine ha fatto ?
    Abbraccioni

    1. Ciao Kefos, amico carissimo. Che notizie dall’Ungheria? Problemi anche lì come dappertutto? Qui si tira un po’ a campare, navigando a vista e sperando che il domani sia meno peggio dell’oggi. Purtroppo i cretini (nel significato etimologico del termine cristiani) non passano più da queste parti e non ci si diverte più a litigarci, purtroppo. C’è crisi! Abbraccioni anche a te.

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