DIALOGO TRA UN VENDITORE D’OPPIO PER POPOLI E UN MALATO TERMINALE

Malato: “Sono stanco di vivere così. I dolori son divenuti lancinanti, neppure la morfina serve più a calmarli. Ho continue emorragie, non riesco più a trattenere gli intestini e la mia povera moglie è costretta a vegliarmi tutta la notte per impedire che mi soffochi col vomito o m’imbratti nei miei escrementi. Questa situazione va avanti ormai  da troppo tempo. Le spese per le cure sono diventate insopportabili; i miei familiari devono privarsi di tutto per potermi sottoporre a interventi assolutamente inutili. Leggo il dolore per la mia situazione sui volti dei miei figli, la loro impotenza, quella dei miei cari e dei pochi  amici che mi sono rimasti e non posso farci nulla. Non ho più dignità perché dipendo totalmente dagli altri anche per fare la pipì.

Ho deciso. Desidero morire per il bene mio e di tutti.

 Venditore d’oppio per popoli: “Non puoi. Io te lo impedirò!”

Malato: “Perché, di grazia?

Venditore d’oppio per popoli: “Perché la tua vita appartiene a Dio”

Malato: “Ma io non credo in dio!”

Venditore d’oppio per popoli: “Non è vero. Tu credi di non credere in Dio, ma in realtà ci credi e non lo sai!”

Malato: “No guardi, signor Venditore d’oppio per popoli. Sono sicurissimo di ciò che dico: io non credo che dio esista”.

Venditore d’oppio per popoli: “Anche se tu non ci credi, l’importante è che ci creda io. Dunque io credo che tu non sia padrone di fare ciò che vuoi della tua vita ed è mio preciso dovere impedirti di suicidarti.”

Malato: “Ma signor Venditore d’oppio per popoli, si rende conto dell’assurdità che sta dicendo? Perché io dovrei conformarmi al suo volere in nome di qualcosa che per me non esiste?”

Venditore d’oppio per popoli: “Perché questa è la volontà di Dio!”.

Malato: “Ma se le ribadisco che io non credo in nessun dio, capperi!”

Venditore d’oppio per popoli: “Anche se tu non ci credi, io sono sicuro che Dio esiste!”.

Malato: “E da dove scaturirebbe questa sua certezza di esistenza del suo dio?”

Venditore d’oppio per popoli: “Dalle Sacre Scritture”.

Malato: “Ma chi le assicura che le cosiddette ‘sacre scritture’ siano effettivamente vere?”.

Venditore d’oppio per popoli: “Sono sicuramente vere poiché si tratta della parola di Dio”.

Malato: “Mi spieghi meglio. Dio esiste perché lo dicono le sacre scritture che sono vere perché si tratta della parola di dio. Non le pare un ragionamento leggermente tautologico?”.

Venditore d’oppio per popoli: “Non è un ragionamento tautologico. E’ un mistero della fede. La mente di Dio è troppo grande perché gli uomini, nella loro limitatezza, la possano comprendere.”

Malato: “Mi sembra sia un po’ troppo comodo cavarsela in questo modo quando qualcuno le formula un’obiezione sensata. Basta dire che dio non può essere capito, et voilà, tutto si giustifica”.

 Venditore d’oppio per popoli: “La tua non è un’obiezione sensata come sostiene la tua superbia. E’ un paradosso loico che – lo ricorda pure il Sommo Poeta – viene direttamente dal Maligno. E’ un tranello del Diavolo per ingannare l’uomo giusto e timorato di Dio. Ma io non mi lascerò imbrogliare da te, arrogante servo del demonio!”

Malato: “Si calmi. Non vede che è tutto paonazzo. Ritorni in sé”.

Venditore d’oppio per popoli (esagitato come una furia umana): “Maledetto schifoso, privo di timor di Dio. Ma io non permetterò certo che il tuo fiume velenoso risalga dalla Gehenna che hai in bocca per insozzare la verde valle dove pascolano le pecorelle del Signore. Ecco, ora t’ucciderò con queste mie mani, serpente!”

A questo punto il Venditore d’oppio per popoli estrae dalla tasca un revolver ed esplode cinque colpi nei confronti del malato terminale, che viene colpito mortalmente.

Malato (prima di spirare): “Grazie, in fondo sei stato un vero amico: morire era proprio quello che volevo!”

Venditore d’oppio per popoli: “Arghhh! Ahhhh! Maledetto! Maledetto! Che tu possa essere dannato in eterno!  Brucerò il tuo cadavere! M’hai ingannato! Arghh! Arghhh!”

Fine (di tutto. L’Aldilà non esiste, è solo una geniale invenzione per tenerci buoni nell’Aldiqua senza rompere troppo le scatole con le nostre lamentele a chi comanda).

 

Pubblicato da hannibalector

"Nessuno è il mio nome: Nessuno mi chiamano mia madre e mio padre e tutti gli altri compagni"

4 Risposte a “DIALOGO TRA UN VENDITORE D’OPPIO PER POPOLI E UN MALATO TERMINALE”

  1. Vieni a seguire sul post precedente gli sviluppi del dialogo con Gigi.
    Credo che stiamo arrivando al dunque.
    (In questo post ho solo voluto estremizzare, rendendolo grottesco, il contraddittorio tra le due posizioni, facendo ben capire a qualsiasi interlocutore – anche il più sprovveduto – quali siano gli unici motivi per i quali, oggi, in Italia, non c’è libertà di “suicidio assistito”).

  2. Estremizzato? Grottesco?
    Mica tanto.
    E’ che, mediaticamente, questi non si possono più permettere l’inquisizione, le torture ed i roghi, ma se ci fossero ancora le condizioni sociali (quelle a cui vorrebbero amabilmente riportarci) per poter dar libero sfogo alla loro reale indole hai voglia………………..

  3. Ciao Mad.
    E’ estremizzato e grottesco perchè credo che nella realtà nessun malato terminale abbia alcuna voglia di star lì a discutere con un cretino quale il Venditore del post.
    Per quanto riguarda la loro reale indole, beh, lo sappiamo perfettamente che se ci fosse ancora l’inquisizione non esiterebbero un minuto a mettere sul rogo chiunque non la pensi come loro, alla faccia della c.d. carità cristiana. Sta proprio nella loro natura criminale. Dopo Costantino, la prima cosa che fecero fu di aggredire e uccidere i credenti delle vecchie religioni per impossessarsi dei loro beni. ma questo, purrtoppo, non lo insegnano a scuola.
    Un abbraccio.

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