Il post mi è uscito solo perché, nel simbolo del partito d’Ingroia, Rivoluzione Civile, c’è il famoso quadro di Pelizza da Volpedo “Il quarto stato”.
Perciò non esprimevo alcuna considerazione personale, ma solo una battuta (“Un umorista si farebbe uccidere pur di dire una buona battuta” – Oscar Wilde, se non ricordo male).
In ogni caso, diffido un po’ dei magistrati che fanno politica. Se sono veramente onesti, ne dovrebbero essere talmente disgustati da tenersene lontani mille chilometri.
in effetti anch’io la penso così: un magistrato deve esserlo «in toto», perchè entrando in politica, bene o male, «sporca» l’immagine del suo lavoro precedente
Ciao Diego. Lo so, mi dispiace tanto, ma ho dovuto metterlo perché ricevevo più di 30 spam al giorno. In ogni caso, dovrebbe richiederlo solo la prima volta. Se non è così, avvisami che vedo di disinstallarlo.
Sono d’accordo con te: un magistrato deve essere un magistrato; se entra in politica, mette in dubbio tutta l’onestà intellettuale della sua azione precedente.
Che dici Lector, è da bocciare anche Ingroia?
Il post mi è uscito solo perché, nel simbolo del partito d’Ingroia, Rivoluzione Civile, c’è il famoso quadro di Pelizza da Volpedo “Il quarto stato”.
Perciò non esprimevo alcuna considerazione personale, ma solo una battuta (“Un umorista si farebbe uccidere pur di dire una buona battuta” – Oscar Wilde, se non ricordo male).
In ogni caso, diffido un po’ dei magistrati che fanno politica. Se sono veramente onesti, ne dovrebbero essere talmente disgustati da tenersene lontani mille chilometri.
in effetti anch’io la penso così: un magistrato deve esserlo «in toto», perchè entrando in politica, bene o male, «sporca» l’immagine del suo lavoro precedente
vecchio lector: il CAPTCHA rompe un po’ le balle…
Ciao Diego. Lo so, mi dispiace tanto, ma ho dovuto metterlo perché ricevevo più di 30 spam al giorno. In ogni caso, dovrebbe richiederlo solo la prima volta. Se non è così, avvisami che vedo di disinstallarlo.
Sono d’accordo con te: un magistrato deve essere un magistrato; se entra in politica, mette in dubbio tutta l’onestà intellettuale della sua azione precedente.