CHI TI RICORDA?

Iside e MariaIside fu la più celebre dea dell’Egitto e dal IV secolo a.E.V. fino al IV secolo E.V. esercitò  una notevole influenza sul mondo greco. Molto prima di Maria, questa madonna pagana era venerata come "signora amorevole", "madre misericordiosa", "assisa al trono", "regina dei cieli", "immacolata", "mater dolorosa".  Come Maria, anche Iside partorì vergine e in viaggio. Anche Iside, come Maria, tiene in braccio il figlio divino – Arpocrate (forma grecizzata dell’egiziano Har-pe-chrot) detto anche Horus – e gli porge il seno. Iside portava il titolo di "madre di dio" (deipara, theotokos), appellativo gradualmente trasferitosi su Maria a partire dal III° secolo in poi. La definizione del dogma di maternità divina di Maria avvenne in Efeso nel 431; non a caso Efeso era un centro assai popolare del culto di Iside.
(da "Il gallo cantò ancora" di Karlheinz Deschner)

18 Risposte a “CHI TI RICORDA?”

  1. Sì, veramente notevole il commento per un ragazzo di diciassette anni. Denota un’abitudine a pensare e uno spirito critico non comune per quell’età. E’ per questo che la Chiesa non molla sull’ora di religione. Se si studiasse piuttosto "storia delle religioni", condotta da insegnanti compententi, laici e preparati, essa perderebbe almeno il 50% del suo attuale seguito.
    Tu non rompi mai, amico mio. 

  2. @–>As
    E’ corretto. Infatti, mi riproponevo di dedicare un post a ciascuno dei casi conclamati di plagio da parte del cristianesimo  nei confronti di religioni e culti preesistenti.
    A onor del vero, l’idea me l’ha ispirata Kefos con alcuni suoi commenti.

  3. @ lector

    … sempre a "  ‘esposizione " !

    Ciao, grande.

    P.S.: sarebbe molto interessante un confronto, serio e leale, coi cristicoli sui riti più antichi e mutuati dal Cristianesimo, purtroppo o sfuggono o ti inondano di decine di pagine di commenti insulsi !
    Che ce voi fa’?

    Ciao di nuovo

  4. @—>Kefos
    E’ vero. Hai perfettamente ragione: per i cattolici l’argomento è tabù. Secondo me, deriva dal fatto che è la sacrosanta verità; dunque, non sanno cosa rispondere a questo tipo d’obiezioni. Di fronte all’abbondanza di documentazione storica, neppure possono negare l’evidenza. Si tengono ben stretti l’ora di religione, dove possono inculcare in menti ancora immature   («dateceli dai cinque ai dieci anni e saranno nostri per sempre» Joseph De Maistre) le "loro" verità, che poi divengono veramente molto difficili da cancellare anche se in netto contrasto con le prove più eclatanti. 
    Mi piacerebbe che il papa, magari nell’aula magna della "Sapienza", si sentisse dire: "Scusi, mr. Ratzinger. Ci può spiegare come mai … Mitra … ecc. ecc. … Iside …. … ecc. ecc. Horus ….ecc. ecc.  Eracle …la Consitutum Constatini … ecc. ecc… la testimonium flavianum … ecc. ecc. … Celso … " per vedere la faccia che fa. Ma lui non accetta confronti, perché ne è terrorizzato. Vuole solo andare a pontificare, senza possibilità di critica. Troppo comodo!

  5. @ lector

    Non possiamo tralasciare l’evangelizzazione sistematica a colpi di editti emanati da Teodosio I° e Teodosio II° (4 o 5 ) III°/IV sec. ( a seguito dell’Editto di Tessalonica ) che obbligavano alla conversione al Cristianesimo a rischio di:
    Confisca dei beni;
    Esilio;
    Tortura;
    Condanna a morte !!

    Ti confesso: per gustarmi i piaceri della vita…anche io mi sarei convertito !!

    Magari, fra me e me, li avrei mandati tutti " affangala " !

    Ciao

  6. E… questo, in risposta a quelli che sostengono " Come una religione falsa ed inventata possa aver avuto una tale diffusione ? "

    Ehm, grazie … al c….!!!

    Chi vuol intendere…intenda !

    Ciao

  7. Su questi temi consiglio la lettura, con tutte le dovute cautele, di Renè Guénon, in particolare il suo "Simboli della Scienza Sacra".

  8. molto bello il libro di K. deschner l’ ho letto !!!!! ho letto anche l’ anticatechismo e la croce della chiesa, purtoppo non ho ancora potuto leggere la sua opera monumentale che mi pare si intitoli storia criminale della chiesa, quello che fa rabbia è che in italia "casualmente" questi libri sono editi da poco pur essendo degli anni 60….un libro molto bello e censurato mi pare si intitoli imprimatur ed è stato scritto da due storici italiani….bisognera che provveda…per ora ho ordinato in libreria delitto in vaticano di fabio croce edito dallo stesso croce, appena l’ avro letto vi faro sapere…..vaticano spa lo possiedo ma non ho avuto ancora tempo di leggerlo e sono certo che l’ elenco potrebbe continuare molto, ma il mio tempo per leggere è quello che è purtoppo…
    grazie comunque a lector per aver postato questo stralcio
    salam aleikum
    gigi

  9. @—>Asmenos
    Le tue segnalazioni librarie, di solito, sono sempre molto raffinate.

    @—>Gioski
    E’ molto strano che questo tipo di pubblicazioni, in Italia, trovi centinaia d’ostacoli prima d’apparire sul mercato. La chiesa, attraverso le proprie congregazioni, controlla banche, assicurazioni, finanziarie, case editrici, ecc. ecc. (non a caso è proprietaria di quasi metà del patrimonio immobiliare di Roma). E’ ben in grado, perciò, d’imporre la propria volontà in numerosissimi settori della vita economica e condizionarne le scelte.

  10. PARADISO

    Toc, Toc.
    Pietro si affretta all’uscio e si trova davanti un novantenne canuto, incurvato ed appoggiato ad un bastone.
    – Ahò, ma chi ssei ?
    – A Pie’, famme entra’ !
    -Ma chi ssei ?
    – A Pie’, t’ho detto famme entra’! So’ Gesù! Ammazzeli ‘sti Romani de oggi ! M’hanno dato l’ergastolo !

    Ciao

  11. No, la religione funziona esattamente come una sostanza stupefacente. Crea dipendenza: anche se ti rendi conto che ti sta uccidendo lentamente, non riesci a liberartene. La gente trova conforto nel pensare che c’è un aldilà, che rivedrà i propri cari, che c’è uno scopo nel vivere. Se glielo togli, manifesterebbero gli stessi sintomi dei tossici in crisi d’astinenza. Se non erro, è stato recentemente il cardinal Bertone a dire che dio rappresenta un punto fermo in un Universo che altrimenti ne sarebbe privo. Io continuo ad affermare che se avessi una sola certezza, sarei in grado di spiegarlo, questo Universo.

  12. Trovo questo link, che è stato linkato su un sito che tratta un argomento simile. Mi permetto di fare notare che in teologia cattolica maria NON è una Dea, non è mai stato affermato che lo fosse, e non è neanche sullo stesso piano di gesù cristo: difatti è inferiore a lui e a lui sottomessa.

    Iside è una Dea, maria non lo è, lei stessa si dichiara serva del signore. Infatti (faccio copiaeincolla del mio precedente commento):

    Chiedo scusa all’autore del blog per il mio lungo commento teologico. Maria NON è una Dea; ha la luna ai piedi perché è una scopiazzatura malriuscita non solo delle Dee pagane, ma anche un errore basato sull’apocalisse (che non descrive maria, ma una donna simbolica). La teologia cattolica ufficiale non ha mai affermato che maria sia divina o semidea. Maria è – e resta – la serva del signore, come lei stessa si proclama al momento dell’annunciazione, prima di venir ingravidata:
    http://www.parrocchie.it/monreale/sangiuseppe/M01MariaServa.htm
    “Maria si pone in ascolto della Parola di Dio, dà il suo consenso e si dichiara “la serva del Signore”. Questo è l’unico titolo che usa per se stessa. Dichiarandosi serva, Maria esprime sottomissione a Dio, appartenenza a Lui, consapevolezza di collaborare con Lui. Vuole che Dio adoperi la sua persona e che realizzi in lei i suoi progetti.”
    maria, difatti, è SOTTOMESSA a cristo, a lui obbediente. per l’idea cristiana, solo cristo è dio, non maria; maria NON è NEANCHE SULLO STESSO PIANO DI CRISTO, che è a lei superiore, in quanto dio e maschio:
    http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/maria%20corredentrice.htm
    Prima obiezione:
    Chiamare Maria «Corredentrice» significa metterla allo stesso livello di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, facendo di lei quasi una quarta persona della Trinità, una dea o una quasi deadivina, il che è una bestemmia all’orecchio di ogni vero Cristiano.
    La Chiesa Cattolica nel fare uso del titolo Corredentrice applicandolo alla Madre di Gesù, in nessun modo mette Maria allo stesso livello di uguaglianza con Gesù Cristo, il Divin Redentore. C’è una differenza infinita tra la divina persona di Gesù Cristo e la persona umana che è Maria. L’insegnamento papale ha fatto uso del titolo «Corredentrice» per riferirsi all’unica partecipazione della Madre di Gesù nell’opera della Redenzione umana, con il suo divin Figlio e sottostante a Lui.

    in teologia cattolica maria è apprezzata per un imene, non per un corpo femminile sessualizzato (modello Astarte), ma per un imene che le sigilla la vagina. Quindi non è neanche un modello di emancipazione e liberazione per la donna, in quanto serva obbediente a un dio mascolino con valenze fallico-spermatiche (che difatti se la feconda) e in quanto modello di sessuofobia e frigidità (molti teologi del passato le negavano persino un ciclo mestruale); è considerata valida per un imene che, nella fantasia cattolica resta sempre intatto, senza gustare il piacere sessuale: vedete voi quindi se può essere un modello di emancipazione femminile o se non è piuttosto un modello di clitoridectomia…

    In quanto Wiccan Dianica preferirei evitare di vedere le Dee che amo insozzate nel venir accostate a maria, che non è una dea, è una rappresentazione indegna e vergognosa del femminile, ha valenze masochistiche e di obbedienza a un dio mascolino e androcentrico. Tutto il contrario di una Dea, quindi.

    Pertanto chiedo all’autore del blog di visionare i siti teologici cristiani che ho linkato, oltre che a porre attenzione a questo passaggio:

    Analisi alla simbologia della “vergine madre obbediente” tratta da Ida Magli, “La madonna” (1989), citazioni varie e commenti miei personali:
    Ida Magli (donna che poi si dichiarò antifemminista, durante l’ultima fase della sua vita) nel 1989 (quando il cervello le funzionava ancora…) nel libro “la madonna”, scriveva: “Quando i maschi parlano di “desiderio” (e lo fanno di continuo anche nei commenti biblici a partire dal Decalogo che comanda di “non desiderare la donna d’altri”) a che cosa si riferiscono se non all’erezione del pene? Né si dica che degli “organi” in filosofia o in storia non si parla perché, per quanto riguarda le donne, non si è fatto altro. Basterebbe il linguaggio con il quale la chiesa tratta della madonna, perfino nelle preghiere liturgiche, per rimanere traumatizzati dalla brutale concretezza dei termini e dei concetti.
    “Non horruisti Virginis uterum”, canta esplicitamente il Te Deum. Sarebbe sufficiente quell’espressione così forte, quel “non horruisti”, “non hai avuto timore dell’utero, non ti sei ritratto con orrore di fronte all’utero” a far comprendere cose non dette. Gli inni alla madonna ripetono sempre gli stessi termini e gli stessi concetti:
    “La dimora verginale è ormai pronta/la vergine maria, il sacrario delle nozze del Verbo con la carne, l’animato roveto che il fuoco di un parto divino non consumò/la sola che senza il piacere dei sensi è divenuta gravida e senza dolore ha partorito/cresce il grembo della Vergine ma resta intatto il chiostro del pudore/dal grembo casto e regale avanza come dal suo talamo l’eccelso Dio-Uomo…”
    Vergine, vergine, vergine: questa parola che ha ossessionato le donne testimonia unicamente dell’esperienza che il maschio fa attraverso il pene della conformazione interna del corpo femminile. Nessuna donna, altrimenti, avrebbe saputo dell’esistenza dell’imene (termine che soltanto i maschi possono aver inventato).”
    “La prova più convincente la si trova, come sempre, nel cristianesimo dato che il cristianesimo ha tentato di portare a compimento, di condurre alla realizzazione perfetta, servendosi della trascendenza, ogni desiderio, ogni aspirazione degli uomini. La madonna incarna non soltanto quell’ideale di donna senza mestruazioni, totalmente chiusa, prima durante e dopo il parto, vergine madre, che i maschi inseguono ovunque (…) gli innumerevoli santuari mariani, le infinite statue della madonna (…)”

    “E’ questo un modello che non può essere liberatorio per le donne poiché “santifica” il loro sfruttamento e la loro sottomissione passiva. Presentare Maria, con tutti i dogmi che dal 431 al 1950 sono stati proclamati attorno alla sua figura (maternità di Dio, verginità prima e dopo la nascita di Gesù, immacolata concezione, assunzione al cielo), come la grande eccezione fra le donne, vergine perpetua e madre, non fa che rafforzare le strutture e gli atteggiamenti patriarcali. Attraverso la verginità, che rappresenta il tentativo maschile di rinascita spirituale indipendente dalla femminilità carnale, “la mariologia ufficiale convalida la doppia ossessione delle fantasie maschili verso le donne ed il bisogno istintivo di ridurre la femmina a veicolo perfetto delle esigenze del maschio e a strumento del predominio maschile, mentre legittima pure il bisogno di ripudiare la femmina come fonte di tutto ciò che trascina il maschio alla corporeità, al peccato e alla morte.”

    “La domanda messa in bocca a Maria, serve, come artificio retorico, per far dire all’angelo che non sarà un maschio terreno a fecondarla, ma Dio stesso. L’omba di Jahvè e le ali d’uccello sono il simbolo della potenza creativa di Dio. Sia il concetto di omba che quello di uccello che stende le ali, che vola, si richiama alla potenza sessuale virile in atto, tanto che le rappresentazioni falliche con le ali sono presenti in tutto il contesto mesopotamico, egizio e greco romano. Dio è potenza virile in assoluto; la sua mano è come il suo braccio alzato, simbolo del pene. Discende da qui la preminenza della mano destra: il membro è uno solo. Per lo stesso motivo si alza il pollice, piccolo pene, per segnalare la buona riuscita di un’azione, la vittoria.
    Dio, dunque, feconda, coprendo Maria, con le ali della sua potenza, quel misterioso Spirito Santo che sembra essere la personificazione della potenza stessa, ossia della virilità di Dio (…)
    Il corpo femminile è “il contenitore” della cosa più sacra: l’essenza della mascolinità, lo sperma. Deve, quindi, essere totalmente puro da qualsiasi altro contatto.”
    “La teologia cattolica ha costruito a poco a poco, con la “madonna”, quello che gli uomini di tutti i tempi e di tutti i paesi hanno desiderato e tentato di costruire con le donne. La verginità prima, durante, dopo il parto, garantisce la chiusura nel momento più drammatico di comunicazione con il trascendente: l’apparizione del figlio. Ma non basta: la necessità che questo corpo sia privo di qualsiasi contaminazione sessuale ha guidato i teologi fino al dogma dell’immacolata concezione: la madonna perde qualsiasi concretezza biologica e diviene ciò che gli uomini desiderano: un corpo femminile perfettamente chiuso. Pertanto la madonna, priva del peccato di origine, non ha le mestruazioni, viene fecondata senza la rottura dell’imene e partorisce senza doglie e senza puerperio.”
    “Vergine, vergine, vergine…, questa parola, che risuona di continuo, riflette, senza che più nessuno si accorga della sua fisica brutalità, la vera ossessione degli uomini: la madonna, finalmente, è una donna chiusa, prima, durante e dopo il parto.”
    “Anche attraverso il processo di snaturalizzazione della figura di Maria trova nuovamente espressione l’angoscia nei confronti della sessualità e l’ossessione della castità che sono in relazione anche con il celibato, altra contestata istituzione ecclesiastica. “Forse questi eccessi mariani sono anche dovuti al fatto che la gerarchia cattolica, maschilista e sessuofoba, per poter proseguire nella sua più o meno mascherata emarginazione delle donne, ne esalta una, illudendosi così di saldare il conto con quei miliardi di donne che ha offeso e continua ad offendere e a subordinare al potere maschile.”

    p.s faccio anche notare che se la storiella cristiana è vera (cosa comunque irrilevante, dato che i concetti cristiani che formano il trinomio dio padre-redentore-vergine maria esistono comunque, anche se sono fandonie inesistenti e mai successe storicamente), la signorina maria, al momento della fecondazione, aveva 14 anni o poco più. Cosa ne dobbiamo dedurre, di un dio che si feconda una ragazzina, per di più, con questa ossessione perpetua di un imene, che viene “preservato” per evitare “la rottura”? cos’è, un dio talebano?? una dio a cui non andava bene una donna con la vagina aperta, come a tutte le donne normali?! un dio dall’ossessione ginecologica delle più perniciose e volgari.

    per cui, prima di dire che maria è una dea, semidea, un bel modello femminile, o addirittura femminismo e diritti per la donna, studiamo meglio le fonti teologiche cristiane, perché c’è gente come me che ci passa ore e ore della sua vita a faticare sulle fonti cristiane per dimostrare la palese misoginia di questa religione chiamata “cristianesimo”, col suo dio padre e il suo dio incarnato nel maschio gesù, e non è che sia bello vedere che poi c’è gente che crede che maria sia una dea perché è dipinta bene sui santini. anche perché se uno ha voglia di pregare le Dee diventa wiccan o pagana, non resta cristiano, non c’è bisogno di attaccarsi alla paccottiglia cattolica per avere una Dea.

    p.s 2 è buona cosa anche capire che i “dogmi mariani” NON sono neanche scritti nella bibbia, sono pura fantasia papale o del popolino. prego di visitare un sito di cristiani integralisti evangelici, come questo
    http://eresiechiesacattolica.blogspot.it/2013/07/confutazione-delle-eresie-dette-su.html
    per avere le idee chiare, su maria, su come è chiamata nella bibbia, su cosa fa, su quale sia il suo ruolo.

    1. Lunaria, il Cristianesimo ha plagiato un’infinità di personaggi dalle varie mitologie pagane e li ha adattati alla propria teologia, al fine di consentire al popolo minuto di continuare a perseguire la propria superstizione, senza soluzione di continuità, solo indirizzandola verso le chiese anziché verso i templi. La statua di Iside con bambino della foto è solo una delle tante prove concrete di questo sistematico processo di assimilazione che avvenne agli albori della religione inventata da Saulo.
      Infine, qui siamo atei. Dei vostri dei, dee, maghi, streghe, folletti, fate, vampiri, lupi mannari, orchi, elfi, hobbits o come cavolo li volete chiamare, non ce ne importa una beneamata cippa.

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