CHARLIE CHARLIE CHALLENGE: MA CI FANNO O CI SONO SUL SERIO?

lesorciccio

L’esorcista: «Quel gioco nasconde il demonio»

Volantini di don Macchioni a Sassuolo mettono in guardia dal “Charlie Charlie challenge” che sta sopopolando nelle scuole: «Evocate gli spiriti può essere pericoloso»

SASSUOLO. “Charlie Charlie challenge” è un nuovo gioco apparentemente innocente, che spopola nelle scuole sassolesi. Si incrociano due matite su un foglio, quella sopra in bilico su quella sottostante, intorno si scrivono le risposte sì e no e poi si chiama “Charlie Charlie, are you here?”. Se per qualunque motivo, la matita si muove su una risposta, l’evocazione è riuscita e poi si possono fare altre domande sull’identità dello “spirito” che si è manifestato. Un gioco che si fa in pochi minuti anche in classe; don Ermes Macchioni, esorcista dichiarato e autorizzato dalla Chiesa, ieri ha fatto distribuire fuori da alcune scuole, specie le medie dove il gioco è molto popolare, un volantino che mette in guardia i genitori.

“Chi potrebbe nascondersi in Charlie?”, è il titolo del testo, in cui don Ermes cita numerose letture bibliche e non, in cui si parla della manifestazione del maligno.

Don Ermes non ritiene che il Charlie Charlie challenge sia una vera evocazione del demonio con risultato certo, ma mette in guardia contro l’idea di “convocare” gli spiriti.

«Il demonio – dice – non perde tempo a giocare con noi né a lui interessa giocare alla nostra maniera; ma se è impensabile che giochi candidamente con noi, perchè troppo impegnato alla caccia delle nostre anime, chi potrebbe nascondersi realmente in Charlie se non proprio lui?».

Don Ermes cita Allan Kardec, «colui che diede coerenza sistematica alla dottrina dello spiritismo ottocentesco», secondo cui gli spiriti ci dicono: “Quando tendete la mano per avere poteri occulti, anche senza invocarci, la vostra è un’invocazione implicita”. E aggiunge, da Tertulliano, che «quando si interrogano i defunti rispondono i demoni».

Insomma, secondo don Ermes, giocare a Charlie non è senza conseguenze: «Anche se fatto con l’intento del gioco, Charlie si presenta per gli spiriti come invocazione implicita a farsi avanti. E potrebbe, sottolineo potrebbe, accadere di tutto». Anche a distanza di molti anni: «Nella mia esperienza di esorcista, ho avuto molti casi di persone che giunte a trenta o quarant’anni, si sono ritrovate con problemi spirituali a causa di sedute spiritiche vissute per gioco in età adolescenziale o giovanile. Perchè rischiare di condizionare il proprio futuro con Charlie?».

La soluzione? Non giocare a Charlie: «Riscopriamo i giochi innocenti di un tempo. La margherita di m’ama non m’ama per esempio,

lì il demonio, nel solo sentire il verbo amare, fuggirebbe con la coda tra le gambe”. Ogni giovedì alla parrocchia di San Michele dei Mucchietti il gruppo“Piccolo gregge della divina misericordia”, si incontra proprio a proposito di queste tematiche.

Pubblicato da hannibalector

"Nessuno è il mio nome: Nessuno mi chiamano mia madre e mio padre e tutti gli altri compagni"

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