ANCORA SUL FISCO ITALIANO

UN EDITORIALE DEL SEMPRE OTTIMO ENRICO ZANETTI:

Il Fisco di Dottor Jekyll e Mister Hide

Possibilità per i Comuni di disporre la pubblicazione, sul proprio sito, dei dati delle dichiarazioni dei redditi dei cittadini e di incassare il 100% dell’evasione recuperata con il loro fattivo contributo; inasprimento della tassazione sulle cooperative; aumento di 10,5 punti percentuali della tassazione sul reddito minimo delle società di comodo; parificazione alle società di comodo (con conseguente tassazione al 38% del reddito minimo) per le società che superano il “test di operatività” (e quindi non sarebbero di comodo), ma che per tre anni di fila dichiarano perdite fiscali o comunque redditi inferiori a quello minimo; abbassamento a 30.000 euro della soglia oltre la quale scatta la rilevanza penale dell’illecito di evasione; esclusione della sospensione condizionale della pena per chi viene condannato a seguito di evasioni per oltre 3 milioni di euro.

Questo il pacchetto di misure che il Governo ha varato in sostituzione di quelle sui riscatti ai fini pensionistici degli anni di laurea e di leva militare, le quali a loro volta erano state pensate in sostituzione del contributo di solidarietà.
Ed è stato proprio il Ministro Giulio Tremonti, in sede di presentazione alla stampa, a sottolineare come il contributo di solidarietà viene in questo modo sostituito da un contributo a carico degli evasori.
Per Vincenzo Visco deve essere stato un colpo al cuore sentirgli dire, come se non bastasse, che si tratta di scelte di assoluta novità nel panorama italiano: lui che nel 2000 ha varato il DLgs. 74 sui reati tributari che questi emendamenti si limitano a ritoccare nelle soglie; lui che nel 2006 ha inasprito la disciplina delle società di comodo in modo già allora ritenuto sproporzionato; lui che nel 2007 le dichiarazioni dei redditi su Internet le aveva già fatte pubblicare.

Proprio Visco e Tremonti sono le due persone che hanno gestito in questi ultimi quindici anni il Fisco italiano, sostenuti da maggioranze politiche intimamente convinte, rispettivamente, che il cittadino, di fronte allo Stato, deve ringraziare già solo per il fatto che gli viene lasciato qualcosa; e che lo Stato, di fronte al cittadino, deve ringraziare già solo per il fatto che qualcosa gli versa.
Questa alternanza ha prodotto effetti nefasti non solo sul nostro Fisco, ma anche sulla nostra coesione sociale.
Questa alternanza è però nulla a confronto con il brivido della “contemporaneità” che stiamo gustando in quest’ultimo anno e mezzo.

È come se avessimo al Governo, a settimane alterne, quando non a giorni alterni, Giulio Tremonti e Vincenzo Visco, la Lega Nord e Rifondazione Comunista, il popolo delle partite IVA e il popolo degli “anche i ricchi piangano”.
Prima si introducono norme a senso unico pro Fisco su riscossione e accertamento (e dal prossimo primo ottobre via con gli accertamenti esecutivi), poi si interviene per biasimare il rischio di una deriva di oppressione fiscale (ma va?), quindi si usano parole d’ordine e toni da guerra santa con gogne mediatiche varie.

È il fisco di Dottor Jekyll e Mister Hide, bellezza.
Dire quando si è in presenza dell’amabile Dottor Jekyll e quando del ripugnante Mr. Hide, è esercizio che va lasciato al libero arbitrio individuale, sulla base delle inclinazioni di ciascuno.

Sistema fiscale già duramente provato dagli errori degli uni e degli altri

È però certo che, se il sistema fiscale del Paese si dimostra già duramente provato dalla successione temporale degli errori degli uni degli altri, difficilmente potrà superare questa sorta di esperimento politico-psicanalitico, per effetto del quale ci sono contemporaneamente sia gli errori degli uni che quelli degli altri.

In attesa di tempi migliori, per chi vive il Fisco non solo da cittadino, ma anche da professionista, subendo così due volte sulla sua pelle questo scempio culturale, prima ancora che tecnico, non resta che armarsi di santa pazienza e darsi alla meditazione zen.
Servirà, eccome.
Per il giorno in cui dovrà pagare imposte sempre più salate, certo.
Più ancora, però, per il giorno in cui, con i dati delle dichiarazioni dei redditi di tutti pubblicati on line, in studio si presenterà comunque qualche funzionario per verificare il rispetto della normativa sulla privacy in relazione agli invii telematici effettuati.
Vogliamo scommettere?

2 Risposte a “ANCORA SUL FISCO ITALIANO”

  1. Ciao carissima.
    Non segui Enrico Zanetti su Eutekne? Lo reputo un collega veramente in gamba.
    Invece Tremonti è stata una delle maggiori delusioni in cui sono incorso. Purtroppo, i suoi limiti stanno emergendo tutti. Me ne ero già accorto l'altra volta, nel 2000, quando fece scomparire l'aliquota agevolata sull'utile reinvestito solo per far dispetto a Visco, con un atteggiamento da zietta acida. In fin dei conti, si tratta d'un avvocato esperto di procedura tributaria che, come quasi tutti gli avvocati, non sarà neppure in grado di capire il meccanismo della ritenuta d'acconto sulle sue parcelle. E si spaccia pure per economista, magari senza saper nemmeno cosa sia una derivata prima.
    A mio avviso, la vera mente di tutto quello che sta accadendo in materia tributaria è Attilio Befera. Sembra proprio farina del suo sacco. Purtroppo, quelli che stanno al governo, son troppo incompetenti per capire che li sta portando alla rovina e con loro l'Italia. 

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