A PROPOSITO DI EVOLUZIONE

Evolution

Quando la femmina regola l’evoluzione

Andrea Pilastro, ecologo, etologo e professore di Etologia e di Biologia evoluzionistica dell’Università di Padova, risponde ad alcune domande sul più scenografico dei meccanismi evolutivi: la selezione sessuale.

L’osservazione degli animali in amore a volte può davvero sorprendere: fagiani e galli cedroni sfoggiano piumaggi dai colori maestosi, uccelli, megattere e cervi si esibiscono in canti complessi, molti mammiferi e insetti rilasciano nell’ambiente irresistibili strie profumate. Il pavone maschio in parata dispiega le penne della sua lunghissima coda in un enorme ventaglio colorato. Tanta ostentazione di bellezza è sempre dedicata al sesso opposto: il termine tecnico per queste straordinarie manifestazioni è ornamenti sessuali. Il meccanismo che li mantiene e li sottopone al vaglio dell’evoluzione è la selezione sessuale, descritta per la prima volta da Charles Darwin già nell’Origine delle specie, ma più approfonditamente nella sua opera successiva, L’origine dell’uomo e la selezione in relazione al sesso.

Cosa è esattamente la selezione sessuale? In cosa si distingue dalla selezione naturale?

La selezione sessuale è un meccanismo che determina il successo riproduttivo: così come non tutti gli individui hanno uguale probabilità di sopravvivere e sono sottoposti per questo alla selezione naturale, non tutti hanno uguale probabilità di riprodursi. In questo caso discrimina la selezione sessuale. Un campione di sopravvivenza che non si riproduce è morto dal punto di vista evolutivo. Nella selezione naturale conta la capacità dell’individuo di competere nell’ambiente per accedere a risorse quali il cibo e i nascondigli protetti: l’individuo ha a che fare con l’ambiente fisico e biologico. Nel caso della selezione sessuale le risorse sono gli individui dell’altro sesso, i competitori sono gli individui del proprio sesso. Questo crea condizioni evolutive diverse e uniche rispetto a quelle tipiche della selezione naturale. Quando il rapporto tra i sessi è di uno a uno ogni femmina in più per un maschio è una femmina in meno per un altro. La pressione selettiva è molto forte: ogni nuova conquista evolutiva che favorisce un individuo, ne sfavorisce altri. Ecco perché i caratteri selezionati sessualmente possono essere così vistosi e appariscenti: è un continuo rincorrersi per mettere in campo il segnale più attraente.

La teoria della selezione sessuale ha fatto molta più fatica a essere accettata rispetto a quella della selezione naturale. Eppure le due teorie condividono lo stesso padre, Charles Darwin. Perché questo differente successo?

In realtà la parte della teoria basata sulla competizione maschile è stata subito accettata, è l’idea della scelta femminile che si è affermata con maggiore difficoltà. Pensare che un animale, per di più femmina, potesse avere un senso estetico e scegliere il maschio più attraente sembrava sicuramente troppo bizzarro per una cultura dominata da pregiudizi antropocentrici e sessisti. Dal punto di vista scientifico c’è anche da dire che studiare la scelta femminile in modo sperimentale non è facile: gli esperimenti sull’uccello vedova, considerati dimostrativi della scelta femminile, risalgono solo a venti anni fa.

Perché sono le femmine e non i maschi a scegliere?

Il tutto è riconducibile all’asimmetria iniziale nel costo della produzione dei gameti, le cellule riproduttive, che genera il cosiddetto “conflitto tra i sessi”. Le uova prodotte sono poche e richiedono un grande investimento perché sono cellule grandi e ricche di sostanze nutritive. Gli spermatozoi sono invece cellule piccole e confezionate in grande numero. Quindi di solito il potenziale riproduttivo dei maschi è maggiore di quello delle femmine. Queste ultime detengono un bene più raro e possono permettersi di scegliere con chi spenderlo. Addirittura in alcune specie di uccelli tetraonidi, come il gallo cedrone e il fagiano di monte, i maschi fanno ricorso all’organizzazione di una sorta di gara in un’arena, della quale ognuno cerca di conquistare il centro. Le femmine scelgono il maschio dominante e poi vanno via. È un comportamento riproduttivo particolare che ha un nome di origine scandinava: si chiama lek.

Ma i maschi non scelgono proprio mai?

Ci sono condizioni ecologiche, demografiche o di altro tipo che possono invertire i ruoli: a volte è il maschio che sceglie. È il caso delle specie in cui sono presenti cure parentali maschili. Nel pesce ago, per esempio, la femmina depone le uova in una tasca incubatrice che il maschio ha sul ventre e qui rimangono finché i piccoli non hanno raggiunto una certa dimensione. Il tempo richiesto al maschio per completare la sua “gravidanza” è superiore a quello richiesto dalla femmina per maturare un nuovo gruppo di uova. Le uova sono pronte prima di quanto non sia pronto il maschio, quindi le femmine pronte a riprodursi sono sempre più numerose di quanto non siano i maschi disponibili. In questo caso la risorsa limitata è rappresentata dai maschi, e le femmine competono per quelli con la tasca libera: sono aggressive tra loro e il maschio può permettersi di scegliere.

Venendo alla nostra specie, c’è chi sostiene che le capacità singolari e uniche della mente umana, come il linguaggio e la creatività artistica, siano anch’esse ornamenti sessuali. Insomma, l’intelligenza umana sarebbe come la coda del pavone, il prodotto di una precisa scelta femminile verso uomini con maggiori attitudini creative: cosa ne pensa?

Penso che una teoria scientifica sia interessante solo se genera previsioni verificabili. Non vedo come si potrebbe verificare se il cervello umano è il frutto della selezione sessuale. Anche se si dimostrasse che le donne di oggi preferiscono gli uomini più intelligenti, questo non significherebbe molto. Le forze selettive che mantengono un carattere non sono necessariamente quelle che ne hanno portato l’evoluzione. Per esempio, le penne degli uccelli oggi servono per volare, ma non si sono certo evolute per questo scopo: qualsiasi versione intermedia tra una squama di rettile e una penna non è utile per il volo, solo la completa trasformazione funziona. Quindi è inutile studiare il ruolo attuale delle penne nel volo per comprendere come si sono evolute. Solitamente la biologia evoluzionistica risolve questi problemi con un approccio di tipo comparativo: si analizzano e confrontano tante specie simili. Ma la nostra linea evolutiva, quella delle scimmie antropomorfe, ha un numero di specie insufficiente per questo tipo di studi. E poi bisogna fare attenzione alle spiegazioni esclusivamente adattative. I meccanismi dell’evoluzione sono tanti, non c’è solo la selezione, naturale o sessuale. Anche la deriva genica per esempio è molto importante: alcuni caratteri si affermano per caso. C’è chi s’interroga sul perché siamo l’unica specie di scimmie senza peli, avanzando ipotesi affascinanti e curiose. E se si trattasse di puro caso? Tutte le spiegazioni adattative potrebbero essere semplici fantasie. L’idea del “più adatto che sopravvive” è una grezza visione semplicistica di chi non conosce la biologia evoluzionistica che ha portato a chiare degenerazioni, soprattutto quando il darwinismo è stato applicato ad ambiti non biologici come l’economia.

da "Tempo Medico", n. 791, 2 aprile 2005

24 Risposte a “A PROPOSITO DI EVOLUZIONE”

  1. >>Un campione di sopravvivenza che non si riproduce è morto dal punto di vista evolutivo.

    Se questo è vero, la diffusione dell’omosessualità farà estinguere l’uomo. In realtà di questo articolo mi piace solo la vignetta. Il resto sono cazzate… tipo l’affermazione che sono le donne a scegliere quando nella realtà sono molte di più dell’uomo…

    Alkall

  2. Ti proporremo per l’ordinariato di Etologia e di Biologia evoluzionistica all’Università di Padova …. così potrai sconfessare, ciò che definisci “cazzate”, ex cathedra

  3. Cazzate anche quelle!!! Gli ordinariati le patacche i riconoscimenti… le cattedre, le cadreghe… Vacci tu a parlare di favole… (come l’evoluzionismo…) a PD, se per caso passassi di là… io so di che parlerei!!! Certamente non sprecherei neanche un secondo di tempo con argomenti simili. E’ proprio vero, l’uomo se si allontana da Dio rincitrullisce a vista d’occhio… Stattebuò… Ciao

    Alkall

  4. ..mannaggia oggi vado di fretta ma leggerò il post con calma e me lo farò spiegare dal fratellino..

    …oddio, meglio che non entro nella diatriba “ci si rincitrullisce allontanandosi o avvicinadosi a Dio?” …è che non ho statistiche ISTAT aggiornate sotto mano! 😉

    eppure, a parte gli scherzi, si potrebbe fare come discorso.. ma dipende in che termini…

    …posso dire una cosa un pò stupida? allargando il tema del post (non ho ancora elementi per “giudicarlo”) parlando con amici, spesso è uscito fuori che in moltissime situazioni (non solo in campo sentimentale) son le donne ad essere le più risolute, quelle che alla fin fine scelgono e “risolvono” situazioni, quelle che, pur sembrando le più insicure, instabili emotivamente ecc ecc poi alla fin fine… tirano fuori una forza di volontà.. razionale, lucida che…

    ..vabbè ma questo, come dire, nun c’azzecca niente con il post..

    un affettuoso abbraccio!!!

    brezza :-)))

  5. (e perché stupida? è un’osservazione che condivido, almeno nella mia esperienza personale. Le donne sono solitamente più risolutive, e ottengono ciò che vogliono molto più frequentemente dei maschi. Però perché stiamo parlando di questo?)

  6. ..appunto forse non è stupida ma lo so e l’ho detto: non c’entra niente col post… mi era solo venuta in mente leggendo la domanda:

    “ma i maschi non scelgono proprio mai”? *_* !! da una parte mi sembra eccessiva come cosa, insomma se fosse sempre così… nooo, impossibile! ma mi ha fatto ricordare situazioni e discorsi che.. appunto ho riportato.. anche questi son solo mia esperienza personale e/o condivisa: niente di scientifico, niente statistiche…

    Sulla questione evolutiva non mi azzardo a dir nulla; beh domani, visto che lo vedo, chiedo a mio fratello che è laureato in scienze naturali…ovviamente ci capisce più di me! 😀

  7. A me sembra che le donne bisogna lasciarle scegliere altrimenti vanno in crisi… non si sentono apprezzate e si deprimono… Per questo ho scritto che le affermazioni del post sono cazzate! Le implicazioni con la fantomatica “selezione naturale” c’entrano come i cavoli a merenda. Comunque ha ragione Brezza, molte donne trovano comodo far scegliere all’uomo… (che è capacissimo di farlo!!!). Ciao, ciao

    Alkall

  8. Beh, se fosse una voce tonante come quella di Giovanni Battista… ci metterei la firma subito!!! Eh, eh, eh…. Anche perchè annuncia Gesù Cristo… mica bruscolini, ne’ !!

    (Asmenos, mi tiene il muso xkè nn scrivo + nel suo blog…)

    Ciao, ciao

    Alkall

  9. Siccome il fratellino mi ha più o meno confermato il discorso “selezione” concernente gli animali ma ha preferito non dir nulla per quel che concerne gli..esseri umani (se non ha conoscenze sufficenti non si espone, è molto correto)… quindi non ho ancora da portare approfondimenti al post.. …

    .. allora… lector permettimi un OT alla grande! :-)))

    …e insomma ieri alle 18 ero in auto con la mamma che mi chiedeva consigli sul funzionamento della radio (a me! figuriamoci :D) “smucinando” tasti quà e là che sento? che sento??? 😀

    la voce di… Odifreddi che parla della Galizia!!! naaaa… lo stanno facendo PER DAVVERO il cammino di Santiago: lui, il cattolico e lo storico Cardini! :-)))

    ed ogni pomeriggio su radio tre raccontano la giornata di cammino! te ne dovrei dire di cose che han detto…

    …ma solo una per tutte: ogni sera, quando giungono a destinazione, Odifreddi e il cattolico, condividono meditazioni… TE O LO GI CHE! 😀

    ..tanto che dalla radio han sussultato e così lui ha rassicurato chi dovesse temere che il matematico sta perdendo tempo in riflessioni ..come dire.. sull’aria fritta! 🙂 eheh..

    Mentre li sentivo parlare, sapete che pensavo???:D insomma è come se Lector e Alkall facessero il cammino di santiago insieme! che belli :-))

    ..però Lector tranquillo: la sera a messa ci va solo il cattolico e infatti per radio ha meditato sul vangelo di ieri “dei discepoli di Emmaus” che è quello dei PELLEGRINI perchè Gesù…cammina con loro 😀

    Seguendo l’idea dei due potremmo lanciare la proposta ad un gruppo di bloggers rigorosamente credenti e non credenti (un bel “et-et”) per il prossimo anno di fare il cammino di santiago insieme 🙂

    Si possono inviare anche mails alla “strana coppia di pellegrini”, se ho capito bene credo che l’indirizzo sia: [email protected]

    oddio forse è un commento un pò troppo.. esclamativo, boh…

    oggi sprizzo entusiamso da tutti i pori … Lector se vuoi, prossimamente, tornerò a raccontarti ancora dei due.. ma con un pò meno di punti esclamativi 🙂

    un entusiastico abbraccio a tutti!

    PS) Oh ma bello san Giovanni Battista: “Cosa siete andati a vedere nel deserto? (…)

    un profeta? vi dico: egli è più che un profeta!” 😀

  10. Mi sembra chiaro: se un uomo ha rapporti con 10 donne può teoricamente riprodursi 10 volte, se invece una donna ha rapporti con 10 uomini rimane cmq in cinta una volta sola. Pertanto l’uomo punta sulla quantità e la donna sulla qualità del compagno. E’ sempre e solo una questione di egoismo genetico. L’intera vita biologica, in ogni sua manifestazione, è solo egoismo e prevaricazione.

  11. Le strategie riproduttive del regno animale sono un po’ più complesse di come die Albedo. Ma sicuramente il dato che egli sottolinea è fondamentale.

    Del resto potremmo dire che la selezione naturale offre ai diversi individui del medesimo areale di popolazione una diversa opportunità di lasciare una prole numerosa.

    Questo,e non “essere il più adatto” (termine che non ha molto rigore scientifico), è il cardine della selezione naturale: garantire migliori opportunità riproduttive. La parziale monogamia umana nasce proprio da “esigenze evolutive”, da strategie vincenti sul piano della riproduzione. Su questo tema invito nuovamente alla lettura di “Perchè il sesso è divertente” di Jared Diamond. Illuminante.

  12. Non ho letto il libro ma credo che un punto fondamentale sia la questione dell’estro nascosto.

    Le femmine umane, cosa non frequente in natura, sono fertili tutto l’anno ma solo per alcuni giorni al mese, non riconoscibili. Ciò ha costretto i maschi che volevano avere qualche chance di riprodursi a scegliersi una donna, starle sempre vicino, ed essere costantemente arrapati 365 giorni l’anno. Le femmine ne hanno tratto grande vantaggio, perché altrimenti finita la stagione degli amori nessuno se le filava più, ma al tempo stesso è sorto un probelma: proprio perché i maschi vincenti nella selezione naturale erano quelli perennemente arrapati c’erano già in nuce tutti i presupposti dei moderni drammi familiari: corna, gelosie, litigi. In tal senso anche gli avvocati divorzisti sono un prodotto della selezione naturale.

  13. Anche l’impossibilità di stabilire il periodo dell’estro corrisponde ad alcune vicende evolutive e conseguenti strategie riproduttive. Nel libro di Jared Diamond c’è un intero capitolo a riguardo.

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